Che fine ha fatto ITA Airways?

I benefici ed i problemi legati alla parziale acquisizione della compagnia di bandiera italiana da parte della compagnia tedesca Lufthansa: una operazione messa sotto la lente di ingrandimento della Commissione UE al punto da rendere ipotizzabile l’abbandono del progetto da parte dei tedeschi.

Chi è ITA Airways? – ITA, ossia Italia Trasporto Aereo, il 15 ottobre del 2021, ha acquistato il marchio Alitalia, diventando così la nostra compagnia di bandiera. Con oltre 4.600 dipendenti 90 aerei e 15 milioni di passeggeri, ITA, nel 2023, ha aumentato del 60% il fatturato, portandolo a 2,4 miliardi e, al contempo, ha ridotto la perdita netta dai 500 milioni del 2022 ai 5 milioni del 2023. Attualmente, ITA è posseduta al 100% dal Ministero dell’economia (MEF).

L’alleanza con Lufthansa – Dunque, anche grazie al rimbalzo post-Covid, sicuramente i conti di ITA sono in netto miglioramento. Tuttavia, l’idea che la nostra compagnia di bandiera possa sopravvivere in posizione stand-alone, in uno scenario assolutamente dominato dalle grandi alleanze, appare decisamente ottimistica. In questo scenario, assume quindi una particolare importanza il progetto ITA-Lufthansa, attualmente al vaglio del Commissario europeo alla concorrenza, che prevede che Lufthansa acquisti per 325 milioni di euro, il 41% del capitale di ITA. Ciò che va sottolineato è che l’importanza del progetto, non sta solo nei previsti aumenti di fatturato, ma nel fatto che le sinergie con Lufthansa e i suoi partners appaiono effettivamente in grado di inserire ITA a pieno titolo nella competizione aerea mondiale.

I problemi – Ovviamente, i problemi non mancano e derivano dal fatto che, il progetto in esame, ha sì ricevuto la benedizione del MEF, ma non quello della Commissione europea, che ritiene che l’alleanza ITA-Lufthansa possa generare una posizione dominante a danno della libera concorrenza. Di conseguenza, nell’ambito di estenuanti trattative con la Commissione, Lufthansa e MEF, ad esempio, hanno rinunciato ad una trentina di slot, da Linate e Roma, per lasciare maggiori spazi alla concorrenza sulle tratte tra l’Italia e l’Europa centrale. Ma non è bastato. Infatti, Bruxelles ha richiesto ulteriori rinunce, anche sul lungo raggio, in quanto i voli di ITA verso il Nord America, sommandosi a quelli della joint venture tra Lufthansa, United Airlines e Air Canada, creerebbero una concentrazione considerata eccessiva. E qui, probabilmente, sta il vero problema, in quanto Lufthansa ritiene che i danni conseguenti alle limitazioni richieste da Bruxelles sul lungo raggio rendano non più appetibile l’accordo con ITA ed ha ventilato, quindi, la possibilità di abbandonare il progetto. Comunque sia, il verdetto di Bruxelles dovrebbe arrivare entro il prossimo 4 luglio.

Conclusioni – Tutelare la libera concorrenza è sicuramente un dovere della Commissione, ma è altrettanto un dovere della Commissione fare ogni sforzo per agevolare un progetto che tenta di risolvere una situazione incancrenita che è costata circa 16 miliardi al contribuente italiano dal 1974 in avanti. Anche perché proporre alle controparti limitazioni economicamente inaccettabili può far sorgere il dubbio che non si voglia tanto proteggere la sacra concorrenza quanto piuttosto difendere lo status quo. E la Francia ed Air France di questo ringraziano sentitamente.

[NdR – Fonte Teleborsa.it che si ringrazia per la collaborazione – Andrea Ferretti è docente al Master in Scienze economiche e bancarie europee LUISS Guido Carli]

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