Ai confini dell’umanità

Credo che il fenomeno degli influencer su TikTok possa essere equiparato a una piaga d’Egitto.

Una grande maggioranza di gay vuole insegnare a truccarci come dive raccontandoci tutto di fondotinta, illuminanti, scurenti, sbiancanti e via dicendo ma tutte robe fenomenali che ci faranno miracoli. E vabbè. Poi ci sono una grande quantità di cuochi per tutti i gusti. Dai re dei piatti tipici a quelli che ti cucinano per un reggimento in tre minuti ai vari fruttariani che fanno torte con maracanto abissino e altri ingredienti che costano 2000 euro al kilo; ma il pianeta è salvo.

La regina del trash invece è una donna di età imprecisabile, credo giovane forse quarantenne, che impazza con consigli sulla vita, ricette per aumentare il colesterolo e che fa da animatora in comunioni, cresime, matrimoni, cerimonie varie. Lei è descrivibile così: boh. Forse era anche carina una volta, non saprei; adesso le labbra sono due canotti, le ciglia sembrano la pubblicità delle tende da sole e i capelli ogni volta tenuti fermi da cerchietti a forma di pesce, agnello, anguilla, calabrone, e poi boh.

La cosa più interessante è il linguaggio. La signora parla napoletano per non udenti sottotitolato; non credo la capiscano a Napoli ma solo in alcune vie della città; fa sfoggio di vari kili di oro e poi ogni tanto cucina con ettari di margarina Vallea, sì proprio così la chiama. Tutta roba esagerata. La sua filosofia di vita è indecifrabile, lei ci ride su presentando a volte la sua bella di mamma, un gay che ciabatta per casa con un grembiulino da colf. Io sono affascinata da tutto quel trash, la tipa si chiama Rita. Uno dei tik tok più belli è stata la sorpresa da lei fatta a un bimbo chiattone per la sua comunione. Quando l’ha vista, sulla faccia del poverino si sono susseguite espressioni tra l’orrore e il disgusto fino allo sconforto. Eppure, è una diva.

Per questo meritiamo l’estinzione. O bacino o culetto porompompò (su licenza della signora influenzer, si con la z).

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