Quattordici luglio, SuperMario

Scegliere di fare qualcosa di importante proprio il 14 luglio, è come scegliere di non festeggiare l’evento e passare sempre in secondo piano sui giornali che hanno le prime pagine dedicate alla Rivoluzione Francese. Ma di ciò non se ne curarono alla Nintendo quando, il 14 luglio del 1983, decisero di lanciare un nuovo videogioco in una delle macchinette che, all’epoca andavano per la maggiore dando origine alle sale giochi, quel luogo di incontro che, insieme alle paninoteche, ha caratterizzato gli anni Ottanta.

Quel gioco si chiamava “Mario Bros” e, ancora oggi, è uno dei più iconici videogame della storia. Il gioco, più o meno, lo abbiamo visto e lo conosciamo tutti. Si tratta della vicenda di due idraulici, i fratelli italiani Mario e Luigi, che si muovono all’interno di vari ambienti per realizzare l’ovvio obiettivo del gioco, vale a dire sconfiggere tutti i nemici in ogni fase.

Il giocatore utilizza un joystick per controllare i movimenti di Mario o Luigi e due pulsanti per eseguire azioni come saltare e correre. I comandi erano abbastanza semplici, ma richiedevano una certa destrezza e un buon tempismo per essere utilizzati efficacemente. Ogni livello era costituito da piattaforme, scale e ostacoli che il giocatore doveva attraversare imbattendosi in varie creature nemiche che cercavano di ostacolare il percorso, come i Goomba e le tartarughe Koopa.

Oltre a ispirare film e generazioni di cosplayer che ancora indossano la tuta e i baffi di Mario e Luigi, il gioco “Mario Bros”, ha avuto una vasta gamma di ripercussioni ed effetti che hanno influenzato il settore dei videogiochi, la cultura popolare e persino l’industria dell’intrattenimento nel suo insieme.

In primo luogo, “Mario Bros” è stato uno dei primi giochi ad avere un successo commerciale su larga scala e ha contribuito a rivitalizzare l’industria dei videogiochi dopo il crollo del mercato dei videogiochi del 1983 ed ha dimostrato che i videogiochi potevano ancora avere un impatto significativo sul mercato e ha aperto la strada per il successo futuro di Nintendo nel settore.

Non possiamo negare come il personaggio di Mario sia diventato un’icona culturale riconoscibile a livello globale. La sua immagine è stata utilizzata in una vasta gamma di prodotti e merchandising, dai giocattoli alle serie animate, diventando uno dei personaggi più amati e riconoscibili nel mondo dell’intrattenimento.

Inoltre, con “Mario Bros” sono state introdotte una serie di innovazioni nel design dei giochi, inclusi livelli ben progettati, controlli intuitivi e meccaniche di gioco ben coinvolgenti., tutti elementi diventati dei punti di riferimento nel settore e che hanno influenzato numerosi giochi che sono seguiti.

Tecnicamente è stato anche il primo gioco ad aver contribuito a rendere popolare il genere platform nei videogiochi. Ha dimostrato che i giochi di piattaforme potevano essere divertenti, stimolanti e redditizi, aprendo la strada a numerosi altri giochi di successo nel genere.

A ciò aggiungiamo la parte della leggenda. Il nome Mario venne dato al personaggio dallo sviluppatore Nintendo Shigeru Miyamoto, ma la sua origine, resta un po’ oscura. Secondo una prima ipotesi, deriva da Mario Segale, l’affittuario di un immobile che si trovava dietro l’ufficio Nintendo of America a Redmond, nello stato di Washington, di proprietà dell’azienda. Si dice che Segale fosse noto per essere un individuo dalla personalità forte che aveva avuto alcune discussioni con i dirigenti di Nintendo riguardo ai pagamenti dell’affitto.

Una seconda ipotesi suggerisce che il personaggio sia stato chiamato così in onore di Mario Cuomo, il politico italiano-americano che era governatore dello stato di New York negli anni ’80. Tuttavia, sembra, che questa teoria sia meno credibile rispetto a quella che ha protagonista Mario Segale. Il nome Luigi, invece, sembra sia stato scelto per mantenere la coerenza con il tema italiano dei nomi dei personaggi principali del gioco.

Sono passati oltre quarant’anni e, per quanto ci riguarda, continuiamo a giocare con Mario e facciamogli gli auguri.

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