L’oro di Scampia (FilmTV, 2013)
Marco Pontecorvo, figlio di cotanto padre (Gillo), è un grande direttore della fotografia, ma non delude da un punto di vista squisitamente narrativo e come direttore di attori. L’oro di Scampia non è semplice fiction televisiva, ma vero e proprio cinema, per movimenti di macchina originali e anticonformisti, fotografia realistica dei quartieri degradati di Napoli, racconto intenso e partecipato.
Il punto di partenza è la vera storia di Gianni Maddaloni e del figlio Pino che da un luogo marginale come Scampia arriva a vincere la medaglia d’oro di judo alle Olimpiadi di Sidney, ma lo specifico filmico è molto più importante. Pontecorvo descrive l’umanità dolente che popola il quartiere Le Vele di Scampia, dove un allenatore di judo (Enzo Capuano) sogna di cambiare il mondo e di sconfiggere la camorra grazie a una palestra che toglie i ragazzi dalla strada.
Molte storie secondarie fanno da sfondo alla narrazione principale che racconta le gesta sportive di Toni Capuano, ma tra tutte colpisce la vicenda di Leda, baby prostituta sfruttata dalla zia e aiutata da un paterno poliziotto a uscire dai bassifondi in cui è precipitata. L’amore è l’ancora di salvezza gettata al momento giusto per risolvere i problemi, anche se non sono da meno sport, amicizia e desiderio di riscatto. Il film non cede al sentimentalismo e alla retorica fine a se stessa, commuove e indigna, è puro cinema civile, politico, molto più riuscito di Gomorra, perché scritto in maniera comprensibile e con un accorto linguaggio cinematografico.
Pontecorvo descrive benissimo, grazie alla bravura di Beppe Fiorello, la figura di un idealista, solo contro tutti che ha scelto di vivere e lottare nella sua Scampia, per cambiare dall’interno le cose che non vanno. La narrazione incede con tono poetico, non mancano le vittime che cadono sulla strada della liberazione dal giogo camorristico, dal ragazzino problematico ucciso per intimidire fino al vecchio allenatore morto nella palestra in fiamme. Realismo estremo, in un’opera intensa e mai consolatoria, dove i buoni non sempre vincono, ma cercano di farcela con impegno e determinazione.
L’oro di Scampia è un titolo che cita L’oro di Napoli, pregevole raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, ma anche grande cinema di Vittorio De Sica. Il tempo passa, ma i problemi di Napoli restano, sembrano dire gli autori. Ottimi gli attori. Abbiamo già detto della bravura di Beppe Fiorello, ma non è da meno Anna Foglietta nei panni della coraggiosa moglie Teresa. Una citazione speciale la merita Anna Bellezza – 18 anni, seconda prova di attrice dopo Acciaio (2013) di Stefano Mordini – che se la cava egregiamente recitando in dialetto napoletano (non doppiata) con la sua voce da toscana. Il personaggio di Leda è una delle figure più toccanti e riuscite dell’intera pellicola, insieme al ragazzino ipovedente di cui finisce per innamorarsi.
Marco Pontecorvo conosce a memoria l’insegnamento paterno: “Il cinema deve essere vicino all’uomo, dentro all’uomo, deve parlare dell’uomo e non parlare del nulla”. Con L’oro di Scampia ci riesce perfettamente. “Sia nella messa in scena che nella recitazione ho cercato di avere lo stesso approccio asciutto. Che non significa senza sentimento, ma scevro di retorica: la storia era forte e non aveva bisogno di altro”, ha detto il regista. Beppe Fiorello ha confidato alla stampa: “L’esperienza di Scampia è stata entusiasmante. La gente ci ha accolto bene anche se non è facile girare all’interno di una Vela. C’era la Polizia ma non per proteggerci perché non dovevamo difenderci da nessuno. Lo Stato a Scampia c’è, ma forse non basta”.
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Regia: Marco Pontecorvo. Case di Produzione: Rai Fiction, Picomedia. Produttore: Roberto Sessa. Montaggio: Alessio Doglione. Fotografia. Vincenzo Carpineta. Costumi: Daniele Ciancio. Musiche: Francesco De Luca, Alessandro Forti. Soggetto e Sceneggiatura: Giuseppe Fiorello, Paolo Logli, Alessandro Pondi, Pietro Calderoni, Gabriella Giacometti, Gaetano Savatteri. Liberamente Tratto da La mia vita sportiva di Giovaanni Maddaloni. Esterni: Napoli, Scampia. Durata: 100’. Italia, 2013. Interpreti: Beppe Fiorello (Enzo Capuano), Anna Foglietta (Teresa Capuano), Anna Bellezza (Leda), Gianluca Di Gennaro (Toni Capuano), Ciro Petrone (Sasà, ex delinquente), Domenico Pinelli (Felice, ragazzo ipovedente), Nello Mascia (Lupo, collega di Enzo), Gaetano Bruno (Nicola, il poliziotto), Salvatore Striano (Vito, il boss), Salvio Simeoli (Michele, camorrista), Emanuele Vicorito (Vincenzo, camorrista), Anna Ammirati (assessore Nicoletti), Nunzia Schiano (nonna di Leda).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]