Dieci anni senza Mork

Chissà quanto avrebbe ancora dato al cinema. Ci avrebbe fatto ridere, commuovere, piangere. Avremmo voluto rivederlo in un sequel de “L’attimo fuggente” o nuovamente come “Miss Doubtfire”. Forse avrebbe ricoperto altri ruoli impegnati come ne “La leggenda del re pescatore”, “Patch Adams” o “Good Morning Vietnam”. Oppure ci basta ricordarlo nei panni di Mork e ripetere con lui “Nano nano” aprendo le dita della mano. Proprio nel ruolo dell’alieno, proveniente su un uovo dal pianeta Ork, aveva esordito sui teleschermi.

Nel 1976, un giovane attore di nome Robin Williams catturò l’attenzione del regista Garry Marshall durante un’audizione per la serie televisiva Happy Days che già spopolava anche in Italia. Quello che Marshall vide in Williams fu qualcosa di straordinario, un talento comico così puro e istintivo che non poteva essere ignorato. Così, senza esitazione, lo scelse per interpretare il ruolo di Mork, un eccentrico extraterrestre con un senso dell’umorismo che sfidava la logica umana.

Si racconta che durante l’audizione impressionò i produttori quando, con il suo feroce senso dell’umorismo, si mise letteralmente sulla testa per sedersi su una sedia. Questa dimostrazione di creatività e originalità fu sufficiente per convincere tutti che Williams era l’uomo giusto per il ruolo.

Una volta sul set, Williams portò il personaggio di Mork alla vita con una serie di improvvisazioni brillanti e bizzarre. Parlava con una voce nasale e alta, creando un personaggio così unico e memorabile che catturò l’immaginazione del pubblico. Nell’unica apparizione a casa Cunningham a Milwaukee, sfidò Fonzie, ma la sua interpretazione di Mork fu così amata e apprezzata che i produttori decisero di dargli uno spazio tutto suo. Così, nel 1978, nacque la serie televisiva Mork and Mindy, che vide Williams nei panni del protagonista per quattro stagioni fino al 1982.

In Italia, forse, non ebbe il successo che meritava ma, la serie prodotta dalla ABC e trasmessa dal 1978 al 1982, lo show divenne rapidamente popolare grazie alla sua trama eccentrica e al talento comico proprio di Robin Williams nel ruolo di Mork, l’extraterrestre. La sua interpretazione vivace e la sua abilità nell’improvvisazione fecero della serie uno spettacolo amato dal pubblico americano. In particolare, la sua chimica sullo schermo con la co-protagonista Pam Dawber, che interpretava il personaggio di Mindy, contribuì al successo dello show. La serie ottenne anche un buon riscontro da parte della critica e vinse diversi premi durante il suo periodo di trasmissione, consolidando così il suo posto nella cultura popolare americana.

Ciò che rese il personaggio di Mork così speciale fu la capacità di Williams di improvvisare la maggior parte dei dialoghi e delle sceneggiature. Il suo talento comico non conosceva limiti, e la sua creatività infinita trasformava ogni episodio in un’avventura surreale e divertente.

Il successo di Mork and Mindy non passò inosservato, e nel luglio del 1979, Williams fu premiato con un Golden Globe come miglior attore in una serie televisiva musicale o comica. Fu un riconoscimento meritato per un talento straordinario che aveva portato gioia e risate a milioni di spettatori in tutto il mondo.

Dopo, Williams ha ottenuto numerosi ruoli cinematografici di successo che hanno dimostrato la sua versatilità come attore. Ha spaziato dalla commedia alla drammatica, dimostrando di essere capace di interpretare una varietà di personaggi memorabili. Alcuni dei suoi ruoli più iconici includono il dottor Sean Maguire in “Will Hunting – Genio ribelle” (per il quale ha vinto l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista).

Williams si è anche distinto per il suo impegno sociale e filantropico. Ha sostenuto numerose cause, tra cui la ricerca contro il cancro, i diritti civili e il supporto ai veterani. Il suo coinvolgimento in queste cause ha evidenziato il suo lato umanitario e altruista.

Tra le sue frasi ne possiamo citare, ce ne è una che, forse, sintetizza il suo modo di vivere e recitare e nella quale, forse, racconta la sua melanconia che aveva dentro: Comedy can be a cathartic way to deal with personal trauma.

L’undici agosto del 2014, sceglieva di porre fine alla sua esistenza. Nano-nano Mork!

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