Instagram, un teenager che ha cambiato il mondo

La sua storia era iniziata pochi anni prima a San Francisco quando venne iniziato lo sviluppo di Burbn, un’app di check-in mobile creata da Kevin Systrom e Mike Krieger.

Il marzo 2010, Systrom ottenne un finanziamento iniziale di $ 500.000,00 mentre ancora lavorava su questo progetto ma, rendendosi conto che era troppo simile a Foursquare, gli sviluppatori riorientarono la loro app sulla condivisione di foto, che era diventata una funzionalità popolare tra i loro utenti e la ribattezzarono Instagram, una combinazione di fotocamera istantanea e telegramma.

L’app Instagram venne lanciata ufficialmente il 6 ottobre 2010 per iOS, sull’App Store ed oggi compie quattordici anni. Si tratta di un’età giunto alla quale, un ragazzo potrebbe non aver ancora imparato molto e non avere ancora scelto cosa fare da grande. In quattordici anni Instagram ha profondamente cambiato il tessuto dell’umanità e adesso fa parte della più grande famiglia di Meta-Facebook insieme anche a WhatsApp.

Instagram è molto più di una semplice app per condividere foto. Ha agito da catalizzatore per la creazione di comunità globali, dando voce a talenti emergenti e amplificando talvolta anche cause sociali importanti. È diventato un vero e proprio ponte tra culture, generazioni e idee, dove le differenze possono essere celebrate e le voci possono essere ascoltate. Questo ha permesso a individui e gruppi di tutto il mondo di connettersi in modi mai visti prima.

Più e meglio ancora del suo predecessore, Facebook, dove prevaleva l’interazione delle parole, dei gruppi e, probabilmente, ai suoi albori era un modo di recuperare vecchie amicizie, contatti che si pensava fossero scompari.

Instagram si è rivelato da subito intuitivo, semplice, diretto. Divisioni contenuti, like e condivisioni, immagini e i primi video. Su questa piattaforma anche chi non ha qualcosa da dire ha la possibilità di farsi vedere. Ed ecco che è nata una generazione di potenziali influencer, specialmente giovanissimi che hanno visto in questo strumento una svolta per il loro futuro senza la fativca dello studio o della ricerca di un posto di lavoro.

Tuttavia, non tutto è stato sempre positivo. Con la sua enorme popolarità, Instagram ha anche portato alla luce una serie di problematiche sociali che meritano attenzione. I furti di identità sono diventati una preoccupazione crescente, con individui che sfruttano immagini e informazioni personali altrui per fini fraudolenti, compromettendo la privacy e la sicurezza degli utenti. Questo fenomeno ci ricorda l’importanza di rafforzare le misure di sicurezza digitali e educare gli utenti sulla protezione dei dati personali. Ma sembra che, da questo orecchio, le nuove generazioni non vogliano ascoltare.

Inoltre, il fenomeno delle fobie sociali è emerso come un effetto collaterale della cultura dell’apparire su Instagram. Gli utenti, spesso influenzati dai parametri di successo imposti dalla piattaforma come il numero di follower, i like e i commenti, possono sviluppare ansia e depressione da prestazione. La costante ricerca di approvazione e il confronto con le vite apparentemente perfette degli altri possono avere un impatto negativo sulla salute mentale, specialmente tra i giovani utenti che sono particolarmente suscettibili a questo tipo di pressioni sociali.

Queste problematiche sottolineano più che mail l’importanza di un uso consapevole dei social media e della promozione di una cultura digitale che incoraggi l’autenticità, la sicurezza e il benessere degli utenti. Instagram, pur essendo una piattaforma potente per la connessione e l’espressione creativa, richiede una riflessione critica sulle sue implicazioni sociali e psicologiche, così da garantire un ambiente online più equo e inclusivo per tutti.

Sarà possibile o è solo illusione? Ma prima ancora chiediamoci se Instagram continuerà a sopravvivere o, come accaduto a Facebook quando non era ancora maggiorenne, verrà mandato in pensione come sembra stia facendo già TikTok o il prossimo social che spazzerà via tutti quelli precedenti, magari già tra pochi mesi.

Intanto, buon compleanno Insta.

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