Viaggio in Italia (Film, 1954)
Una coppia inglese benestante arriva a Napoli per vendere una villa ereditata, subito ci rendiamo conto che i due stanno vivendo un periodo di crisi, lui è ironico e arrogante, lei molto annoiata, pare che la coppia non abbia più niente da dirsi. Il marito passa il tempo con gli amici di Capri, corteggia una donna sposata, frequenta una prostituta; la moglie visita catacombe e musei, inseguendo il ricordo di un perduto amore. Alla fine, dopo un rapido chiarimento, la coppia decide di divorziare, ma la magia di Napoli compie il miracolo della riconciliazione, mentre sfila una processione e la coppia viene travolta dalla folla, giunge il bacio del rinnovato amore. Il film si chiude su questo mix di sacro e profano: la processione del santo e il popolo in adorazione, mentre la coppia si scambia un gesto d’amore.
Il film di Roberto Rossellini è figlio di un soggetto di Vitaliano Brancati e Antonio Pietrangeli (non accreditato), che lo sceneggiano insieme al regista, partendo dalla base narrativa della novella di Colette intitolata Duo. Rivisto in tempi recenti, il valore assoluto lo troviamo soprattutto nella parte documentaristica (Martin Scorse ha intitolato Viaggio in Italia un documentario che ha girato sul nostro Paese), una sorta di omaggio al modo di vivere napoletano dei primi anni Cinquanta, ma anche alle meraviglie paesaggistiche e artistiche, gli scavi di Pompei ed Ercolano, viale Caracciolo, il Vesuvio, l’antro della Sibilla Cumana, il Museo Nazionale, la solfatara di Pozzuoli, l’Hotel Excelsior e il cimitero delle Fontanelle. Gli attori principali – Ingrid Bergman e George Sanders – ci conducono alla scoperta dei luoghi più reconditi di Napoli, tra bambini che giocano a saltare la corda e piccoli scugnizzi che s’inventano la giornata, anziani che si trasformano in guide abusive e raccontano leggende come se fossero verità indiscusse.
Viaggio in Italia viene apprezzato molto in Francia dalla rivista Cahiers du cinéma e sembra che abbia influenzato i registi della nouvelle vague. In Italia la critica lo tratta come un normale film sentimentale dal taglio drammatico, non cogliendone il senso profondo che sta nel tono crepuscolare con cui racconta gli ultimi giorni prima della fine di un amore. Rossellini narra una storia sentimentale, definendo i caratteri dei personaggi e curando nei minimi termini l’introspezione psicologica.
Fotografia luminosa realizzata da Serafin con un intenso bianco e nero, che mostra in piena luce gli spaccati più suggestivi di una Napoli solare e limpida. Colonna sonora a base di musica tradizionale napoletana selezionata da Renzo Rossellini. Doppiatori eccellenti come Emilio Cigoli per Sanders e Lydia Simoneschi per Bergman, oltre a Pino Locchi (La Penna) e al grande Carlo Romano che presta la voce a una guida del museo, un attore non professionista. Montaggio compassato di Jolanda Benvenuti, il giusto ritmo per una pellicola d’autore che narra l’eutanasia di un amore. Invecchiato molto bene, resta un valido documento storico.
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Regia: Roberto Rossellini. Soggetto: Roberto Rossellini, Vitaliano Brancati, Antonio Pietrangeli, tratto dalla novella Duo di Colette. Sceneggiatura: Roberto Rossellini, Vitaliano Brancati, Antonio Pietrangeli. Fotografia: Enzo Serafin. Montaggio: Jolanda Benvenuti. Scenografia: Piero Filippone. Costumi: Ines Fiorentini, Fernanda Gattinoni. Trucco: Manrico Spagnoli. Musiche: Renzo Rossellini (canzoni popolari napoletane). Paesi di Produzione: Italia, Francia: Anno: 1954. Durata: 85’ (versione italiana), 97’ (versione statunitense). Dati Tecnici: B/N – rapporto 1,33: 1 (formato quadrato). Genere: Drammatico. Produttori: Roberto Rossellini, Adolfo Fossataro, Alfredo Guarini. Interpreti: Ingrid Bergman (Katherine Joyce), George Sanders (Alex Joyce – doppiato da Emilio Cigoli), Marie Mauban (Maria Rastelli), Anna Proclemer (la prostituta), Paul Müller (Paul Dupont), Anthony La Penna (Tony Burton), Natalia Ray (Natalia Burton), Jackie Frost (Judy), Bianca Maria Cerasoli (amica di Judy), Adriana Danieli (amica di Judy), Lyla Rocco (signora Sinibaldi), Giacomo Rondinella (cantante), Maria Martin.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]