Rassegna stampa estera
Occhi puntati sul nostro Paese per la spaccatura avvenuta all’interno del Partito Democratico tra “renziani” e “lettiani”. Capire come e perché il Partito più forte del momento riesca a frantumarsi nuovamente, per una questione di ambizioni personali, riesce difficile alla stampa estera. I nostri telegiornali e maggiori quotidiani si sono ampiamente occupati, tra giovedì sera e venerdì mattina, delle reazioni riportate dalle grande testate mondiali. Queste tra le più incisive: “Un Italia sfiancata aspetta l’arrivo di Renzi, il demolition man, l’uomo spaccatutto” titola il Financial Times, mentre il New York Times parla di “rivolta interna del Partito” e el Mundo parla della “richiesta del leader Partito del primo Ministro Letta di un nuovo Governo”. Non meno interessanti i pezzi scritti da Dunglas su Le Point, Bernd Riegert su Deutsche Welle e Michelle Padovani su Le Nouvel Observateur. Si parla di “detronizzazione”, “necessità per l’Europa di avere un’Italia stabile” e del “Berlusconi Light”. Ma non ci sono solo le sorti del Governo sotto i riflettori dei media internazionali. Philippe Ridet torna con il suo blog Campagne d’Italie, dipingendo la nostra strana realtà con la sua solita piccante ironia, spiegando come il “falso processo” al Presidente Napolitano sia servito a Friedman e compagni come base per una campagna marketing impeccabile. Si scrive dell’ennesimo processo per il Cavaliere, passato sotto tono a casa nostra e della triste realtà che riguarda fare impresa ed investire in Italia. Nello specifico, Richard Heuzé su Le Figaro ritira fuori la questione dello sfruttamento di idrocarburi in Basilicata, che potrebbe rilanciare il Sud Est, ma che, per lungaggini burocratiche e ostacoli di tutti i tipi, ha fatto fuggire sei delle nove imprese che si erano proposte per investire nel progetto. Un esempio tra tanti che vuole far riflettere sulla questione trasparenza e semplificazione della nostra amministrazione.
Dominique Dunglas, corrispondente da Roma per le Point, racconta come “in seguito ad una crisi lampo, Enrico Letta sia stato costretto a cedere la presidenza del Consiglio italiano a Matteo Renzi. La messa è finita. Adottando a larghissima maggioranza una mozione nella quale si chiedeva la formazione di un nuovo Governo guidato da Matteo Renzi, la Direzione del PD ha firmato giovedì la condanna a morte dell’esecutivo di Enrico Letta. Qualche minuto dopo la votazione, il Presidente del Consiglio ha gettato la spugna (…) Mentre il Sindaco di Firenze bruciava le tappe, il Presidente del Consiglio si è impantanato nella gestione governativa (…) Il Governo accusato di immobilismo, è diventato sempre più impopolare. Nel corso dell’ultima settimana è stato sfiduciato da Confindustria e dalla CGIL (…) Giorgio Napolitano dovrà ora conferire un ‘mandato espolorativo’ al favorito che non potrà essere che Renzi (…)Dimostrazione che l’adagio di Tomasi di Lampedusa, ‘tutto cambia per non cambiare niente’, è ancora attuale.” (D. Dunglas, Matteo Renzi détrone Enrico Letta,Le Point, 14 Febbraio 2014)
Più dura l’analisi di Berndt Riegrt che titola il suo articolo Europe needs a politically stable Italy. “L’ultima cosa che serviva all’UE era una crisi in Italia prima delle elezioni Europee. Le dimissioni del Primo Ministro potrebbero portare l’Italia al caos e il ritorno della crisi dell’euro. La crisi di Governo dell’Italia colpisce l’intera eurozona e l’Europa intera (…) L’europeista convinto Enrico Letta deve lasciare dopo nove mesi di incarico. Ha tragicamente fallito a causa delle ambizioni di un giovane compagno di Partito, Matteo Renzi (…) Il caos politico è un regalo per il Cavaliere Silvio Belrusconi, e un incubo per l’Europa.” (B. Riegert, Europe needs a politically stable italy, Deutsche Welle, 14 Febbraio 2014)
Marcelle Padovani parla sul Nouvel Observateur di un Matteo Renzi versione “light” di Berlusconi. “L’ambizione del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, è senza limiti. Diventato Segretario del Partito Democratico, vuole essere Primo Ministro. Sconquasso da combattimento nel Partito Democratico, il più grande Partito italiano, erede del Partito Comunista. Ci si interroga sulle conseguenze della guerra fratricida tra due dei suoi leader, il Presidente del Consiglio in carica Enrico Letta e il Segretario del Partito Matteo Renzi (…) Oggi Matteo Renzi, il ’Berlusconi Light’ come l’hanno soprannominato i media, riedita l’explot, vuol fare sognare a sua volta, con ingredienti tutto sommato limitati: il linguaggio diretto, il disprezzo per i professionisti della politica, e il richiamo del popolo contro gli stati maggiori. Tutti in Italia sperano che questa nuova esperienza si riveli più convincente di quella del Cavaliere.” (M. Padovani, Matteo Renzi, Berlusconi light et futur Premier Ministre?,Le Nouvel Observateur, 13 Febbraio 2014)
Scrive Ridet su Le Monde dello scorso 11 Febbraio: “Il Presidente Napolitano ha le spalle larghe. Qualcuno lo vorrebbe vedere render conto sulle trattative Stato-mafia nel processo in corso in Sicilia, ad altri (ma qualche volta sono gli stessi) piacerebbe che lasciasse il Quirinale dopo una procedura di impeachment all’italiana che non ha nessuna possibilità di essere portata a termine. Ed ecco che ora lo si accusa di essersi occupato di ciò che gli competeva. In un Paese dove l’avventatezza è eretta a sistema, gli si rimprovera di avere, dall’estate del 2011, preso qualche contatto con Mario Monti per testare la sua disponibilità a diventare Presidente del Consiglio al posto di Silvio Berlusconi sempre più screditato (…) Ecco che per una volta che qualcuno fa prova di un po’ di iniziativa, gli si rimprovera di averne troppa (…) Si possono rimproverare tante cose a Giorgio Napolitano (…) ma sicuramente non quella di aver fatto il suo lavoro (…) Nell’attesa, la promozione del libro di Alan Friedman e delle sue ‘rivelazioni’ è assicurata.” (P. Ridet, Un faux procès à Giorgio Napolitano, Le Monde, 11 Febbraio 2014)
La Tribune de Genève parla di come “l’ex Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, sotto processo a Napoli da mercoledì 12 Febbraio, per corruzione di Senatori, provi, nonostante tutto, a conservare un ruolo politico di primo piano malgrado i suoi problemi con la giustizia”. (AFP/Newsnet per La Tribune de Genève, Berlusconi jugé pour corruption de Sénateur, 11 Febbraio 2014)
Italie: des riserve de pétrole à exploiter. Richard Heuzé per Le Figaro Bourse scrive: “L’equivalente di 200mila barili per giorno riposerebbero nel sottosuolo del Mezzogiorno, nel Sud dell’Italia. Sono le seconde riserve petrolifere d’Europa, dopo quelle del Mare del Nord. Chi l’avrebbe detto? La Basilicata, nel ‘sud’ dello stivale, ha tutte le carte in mano per diventare il nuovo Texas della penisola (…) Di che cambiare il destino di una popolazione di 600mila abitanti che vive di agricoltura e allevamento (…) Ma come spesso accade in Italia, le prospettive industriali cozzano con l’umore delle regioni, delle amministrazioni locali e delle associazioni ambientaliste, onnipotenti nel Mezzogiorno. Qualsiasi autorizzazione ha bisogno di 4-5 anni per essere rilasciata. E fino a 16 in Val D’Angri.” (…) (R. Heuzé,Italie: des riserve de pétrole à exploiter, Le Figaro Bourse, 11 Febbraio 2014)
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