Antieroi italiani: Marmittone

Oggi i fumetti ammiccano a manga, supereroi, scenari spaziali e post apocalittici fatti anche di battaglie con alabarde spaziali e altre armi al cui confronto quelle dell’esercito americano sono stuzzicadenti. Ma il fumetto è anche un tratto delicato, adatto a bambini. Marmittone è un personaggio del fumetto italiano nato nel gennaio 1928 dalla penna di Bruno Angoletta, pubblicato su Il Corriere dei Piccoli.

Angoletta, nato nel 1889 a Belluno, era illustratore, pittore e caricaturista, con una sensibilità particolare per il ritratto umoristico della realtà e dei costumi sociali. Oltre a essere un fumettista, lavorò come disegnatore per varie riviste satiriche italiane, tra cui L’Illustrazione Italiana, portando nei suoi disegni uno spirito ironico e disincantato. Angoletta è considerato uno dei pionieri del fumetto italiano, e Marmittone rappresenta uno dei suoi personaggi più iconici.

Il fumetto racconta le avventure del soldato semplice Marmittone, il cui nome si ispira alla “marmitta”, la grossa pentola in cui si cucinano le razioni dei soldati. Marmittone è un personaggio simpaticamente goffo e bonario, dotato di buona volontà ma privo della furbizia necessaria per cavarsela nella rigida vita militare. Non era “scafato”, anzi. In ogni episodio, a causa della sua ingenuità o di una serie di sfortunati eventi, finisce immancabilmente per combinare qualche pasticcio, venendo regolarmente punito con una detenzione militare. Il contrasto tra la sua natura semplice e le richieste della vita militare risulta in una satira pungente ma leggera, che diverte e fa riflettere.

Nonostante fosse un personaggio che ironizzava sui valori militari, Marmittone riuscì a “sopravvivere” nell’Italia fascista, cosa che potrebbe sorprendere, visto il contesto storico. In quegli anni, il regime fascista di Benito Mussolini esaltava l’ideale del “soldato perfetto”: virile, eroico, pronto a servire la patria senza esitazione. Marmittone rappresentava l’opposto: un soldato sempliciotto, costantemente vittima di sé stesso, che finiva puntualmente in prigione.

Tuttavia, Angoletta utilizzava un linguaggio visivo e narrativo “morbido” e volutamente innocente per nascondere la critica, rendendo le storie leggere e apparentemente disimpegnate. Marmittone, con le sue gaffe e sventure, non diventava mai apertamente sovversivo, mantenendo così il fumetto in una zona di satira tollerabile per il regime.

Questa “correzione satirica” permise ad Angoletta di smussare i lati più critici, creando un personaggio che poteva passare per un semplice intrattenimento per bambini e ragazzi. Anche per questo, Marmittone si è guadagnato la reputazione di “antieroe” e “antimilitarista” senza infrangere apertamente i limiti imposti dalla censura fascista, riuscendo così a essere pubblicato fino al 1940, poco prima dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale.

Marmittone è visto come una delle rappresentazioni più ironiche e sottili dell’antimilitarismo italiano dell’epoca. Nonostante il fumetto sembri ormai lontano, molti lo ricordano come il “soldato per caso” che, pur senza volerlo, metteva in discussione gli stereotipi del soldato ideale, dimostrando che l’umorismo può essere un potente strumento per osservare con distacco le imposizioni sociali e politiche. Bruno Angoletta, attraverso Marmittone, ha creato una figura destinata a restare nella storia del fumetto italiano, un personaggio che racconta un’Italia che, seppur sotto regime, sapeva guardare sé stessa anche con uno sguardo ironico.

Chissà che la figura di Marmittone non abbia dato uno spunto anche a Mort Walker nel creare il suo Beetle Bailey; tra i due personaggi, ci sono diverse somiglianze che fanno pensare a un parallelo interessante. Come Marmittone, anche Beetle Bailey è un soldato svogliato, poco incline alla disciplina e spesso imbranato. Entrambi i personaggi incarnano una sorta di “antieroe militare”, che finisce regolarmente nei guai per via di gaffe e disavventure, suscitando una satira sui rigidi valori militari. Entrambi, inoltre, giocano su uno stile umoristico “leggero” che, senza essere apertamente critico o polemico, mette in discussione l’idea del soldato perfetto e infallibile. Come dire, si può parlare di armi, con tono leggero, senza ricorrere alla violenza.

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