Italia delle Regioni
Il presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi si trova a fronteggiare la sua prima criticità che la manovra impone alle città. Su questo tema ha risposto ad alcune domande del quotidiano La Repubblica.
Il presidente Manfredi: “Non c’è dubbio che andiamo verso maggiori vincoli sulla spesa pubblica. Il messaggio che mandiamo al governo è che i comuni hanno già dato”.
Le maggiori criticità. “L’aspetto più problematico è la riduzione della possibilità di utilizzare la spesa corrente, una conseguenza del nuovo patto di stabilità. È un vincolo molto severo, che limita per sette anni l’incremento di spesa corrente e stabilisce un accantonamento obbligatorio. Una stretta che ridurrà la possibilità di fornire servizi o di ampliarli. Vedremo di quanto nei prossimi anni, ma parliamo di tagliare tutte quelle spese che non sono investimenti: il costo delle bollette, il personale”.
Il governo e la maggioranza affermano che occorre tirare la cinghia della spesa. “Come comuni finora siamo quelli che l’hanno tirata di più! Abbiamo già dato, mentre le amministrazioni centrali e le regioni aumentavano la spesa corrente, noi la tenevamo sotto controllo. Per questo chiediamo ora al governo di esentarci da questo vincolo”.
L’entità del blocco della spesa corrente. “Gli accantonamenti della parte corrente per i prossimi cinque anni sono di 1 miliardo e 350 milioni, a partire da 130 milioni quest’anno”.
Il ridimensionamento dei servizi si ripercuoterà sia sui comuni del Nord che su quelli del Sud. “I comuni che forniscono più servizi, ovvero quelli del Nord, risentiranno dell’aumento dei costi. Mentre i comuni del Sud non avranno i soldi per potenziarli”.
La manovra finanziaria 2025 approvata dal Parlamento ridimensiona anche i contributi diretti ai comuni. “Gli investimenti ridotti nei prossimi cinque anni sono pari a 3,2 miliardi: sono state eliminate alcune importanti linee di investimento che significavano molto soprattutto per i piccoli comuni. Si vedranno effetti negativi a partire dal 2027, nel dopo Pnrr. Per questo chiediamo che queste importanti risorse restino a noi”.
Il Piano di Ripresa e Resilienza Pnrr ha finanziato progetti: scuole, asili, ospedali, trasporto pubblico locale. Ora con la finanziaria il governo e la maggioranza toglie le risorse per pagare chi ci dovrebbe lavorare per eseguire i progetti. “Ad oggi questi costi non sono sostenibili con i nostri bilanci. Ne dovremo parlare. Chiediamo di aprire un tavolo con noi e il ministero dell’Economia e sono fiducioso, vista la positiva interlocuzione avviata con il governo, che si possano ottenere in futuro risultati migliori per i nostri comuni”.
Gli elementi positivi della manovra 2025. Così Gaetano Manfredi conclude l‘intervista a La Repubblica: “Possiamo continuare ad assumere con l’eliminazione della riduzione del turn over che era inizialmente stata prevista. Inoltre, è stata accolta una richiesta storica dell’Anci, con l’istituzione di un fondo a copertura dei costi che i comuni sostengono per i minori. Per esempio, quelli che ci vengono affidati dai tribunali, i ragazzi e le ragazze che vengono presi in carico dalle comunità di accoglienza. I costi li pagano i comuni e ora il governo ci ha dato cento milioni. Queste risorse non basteranno a coprire tutte le spese, ma almeno è passato un principio. Così saremo in grado di affrontare il crescente disagio giovanile”.
L’Anci si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre del 2010. Il presidente Gaetano Manfredi citò il ‘sindaco pescatore’ nel suo discorso finale all’ultima Assemblea svoltasi a Torino: “Mi auguro che finalmente lui possa avere giustizia – disse Manfredi – perché significherebbe avere giustizia per i tanti sindaci che ogni giorno si impegnano e, con il sacrificio personale e dei propri cari, si mettono a servizio delle rispettive comunità”.
Vassallo è stato ricordato più volte negli ultimi anni da Anci per tenerne viva la memoria. L’Associazione promuove ogni anno, a partire dal 2011, il premio Angelo Vassallo, che viene assegnato alle Amministrazioni che si distinguono in progetti di tutela e promozione del territorio e all’insegna della trasparenza amministrativa. Nel 2020 l’allora presidente Antonio Decaro si schierò con quanti chiedevano l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’omicidio del sindaco cilentano: “Un dovere verso la sua famiglia, ma anche verso le istituzioni tutte della Repubblica italiana”.
Prima ancora, Anci aveva lanciato l’iniziativa del ‘manifesto per la Bellezza’ con cui i sindaci formalizzavano il loro impegno nel promuovere la cura della bellezza e l’attenzione ai beni comuni che compongono lo spazio urbano. Anci è stata poi il motore della marcia ‘Per Angelo. Conoscere la verità per tornare a credere nella giustizia’ che, nel febbraio 2018, ha coinvolto numerosi sindaci nella richiesta di verità e giustizia, culminando in una petizione affinché le indagini sull’omicidio non fossero archiviate.
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