
Speriamo negli alieni
Se diamo uno sguardo panoramico alla situazione politica mondiale c’è solo da tornare a letto e mettere la testa sotto le lenzuola, pregando affinché ci rapiscano gli alieni.
Ovunque si volga lo sguardo è un vero pianto: in America i nuovi sceriffi hanno requisito il saloon, aumentato a dismisura i prezzi del whiskey e selezionato gli ingressi permettendo solo ai redditi alti e altissimi di entrare. Poi hanno deciso di non scambiare più perline con gli indiani e di seppellire sotto metri di terre rare e rarefatte i calumet della pace.
In Europa si arranca tra saluti nazisti e vecchie ideologie senza uno straccio di visione futura, di prospettiva; si lucidano le armi e si aprono le vecchie cassapanche per tirare fuori i fucili marciando per la pace armati fino ai denti.
Il Medio Oriente è un caos totale, tutti contro tutti, morti su morti e l’indifferenza mondiale a farla da padrona. “Ma a noi checcefrega? Se le suonassero tra di loro è dai tempi di Chicchi e Nina che se menano”. Questo il pensiero più condiviso.
Il mondo va a rotoli e sembra un declino senza ritorno. Le varie classi politiche sono l’espressione del vuoto cosmico, dell’impreparazione, della mancanza di rettitudine. A tutti i livelli sembra la serata del dilettante; cresce per questo la popolarità di gente semplice e ignorante che sembra davvero voler fare qualcosa di buono. Quindi prepariamoci alle nuove uscite politiche di persone che non sanno parlare nemmeno il proprio dialetto, figuriamoci l’italiano ma che ha l’umiltà di voler imparare e quindi studia.
Ho appena visto un video di una tiktoker napoletana che va a scuola da nientepopodimenoche da una tipa che ha fatto dimettere un ministro con le sue smanie di potere.
Quindi prepariamoci a gente che metterà le cose a posto, raddrizzerà il mondo, porterà pace e pane. Io spero per allora di essere morta.
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