Cultura

Le assaggiatrici (Film, 2025)

Silvio Soldini è una garanzia di qualità, uno dei pochi registi italiani contemporanei capace di incidere con uno stile personale narrando una storia intrisa di crudo realismo.

Le assaggiatrici parte da un romanzo di Rosella Postorino, ispirato alla vera storia di Margot Wölk e al suo racconto di essere stata assunta al servizio di Hitler come assaggiatrice. Tutta la vicenda si svolge nella Tana del Lupo, in una zona della Prussia, tra le montagne e la foresta nera, dove il Führer si è ritirato per condurre le operazioni militari e difendersi dal contrattacco russo. Protagonista principale è Rosa Sauer (Elsa Schlott), che ha raggiunto da Berlino la casa dei suoceri in attesa del marito dal fronte sovietico, portata insieme ad altre sei donne nel quartier generale di Hitler per fungere da cavia, comprovando che il cibo del Führer non sia avvelenato.

La storia si volge presentando le sette donne con molte sfaccettature, giovani donne obbligate a una convivenza che mette in luce diversità e drammi personali. Rosa stringe amicizia con una delle ragazze subito dopo aver avuto una lite furente, scoprendo solo alla fine che si tratta di una giovane ebrea sotto falsa identità. Il melodramma si fa intenso quando colpisce Rosa con la notizia del marito disperso tra le nevi della Russia, quindi con una singolare storia d’amore tra lei e Albert Ziewgler (Max Riemelt), il capo delle SS. Tutto finisce tra i due non appena Rosa si rende conto della bestialità e dell’orrore che il soldato ha perpetrato nei campi di concentramento ai danni di indifesi ebrei, persino donne e bambini.

Soldini sceneggia a dovere una storia intensa e ricca di suspense narrativa, basata su dialoghi secchi e asciutti, insieme a Doriana Leondeff, Lucio Ricca, Cristina Comencini, Giulia Calenda e Ilaria Macchia. L’impianto del film è molto teatrale, la recitazione degli attori – tutti tedeschi, berlinesi come nella finzione i due personaggi principali – sempre credibile e ispirata, soprattutto lo spaccato storico di fine guerra è narrato dalla parte dei tedeschi, un punto di vista poco sperimentato. La fotografia montana di Renato Berta è convincente, plumbea e ricca di toni grigi, così come il montaggio compassato di Cristiani e Garini rispetta le regole del melodramma. Ottima la colonna sonora di Mauro Pagani, che sembra una tragica sinfonia, capace di accompagnare il crescendo di tensione e il maturare degli eventi drammatici. Scenografia (Bizzarri) e costumi d’epoca (Roberti) perfetti, con rappresentazioni quasi pittoriche delle assaggiatrici sedute al tavolo imbandito con le bandiere naziste sullo sfondo. Le riprese del film (girato in tedesco) si sono svolte nella zona di Bolzano, in Belgio e in Svizzera, ma è più che credibile l’ambientazione prussiana citata nella finzione scenica.

Soldini è regista di consumata esperienza, molto a suo agio con tematiche intrise di pura poesia (Pane e tulipani, 2000), semplici e sentimentali, in questo caso si mette alla prova con un melodramma bellico nel quale inserisce il suo tocco estetico, colto e raffinato. La macchina a mano accompagna i personaggi nelle scene concitate, il primo piano segue i dialoghi, i campi e controcampi sono perfetti, uno stile di regia compiuto e senza sbavature conferma Soldini nei quartieri alti del nostro cinema. Un film che fa capire ancora una volta il dramma della guerra e la follia di un potere assoluto che rende il popolo vittima di una volontà di potenza.

Le assaggiatrici è una storia d’amore e di amicizia intensa e ricca di passione, un melodramma bellico struggente, un racconto storico rispettoso del passato che riesce a conciliare dramma e realtà.  Da vedere assolutamente.

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Regia: Silvio Soldini. Soggetto: Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia, da omonimo romanzo di Rosella Postorino. Sceneggiatura: Silvio Soldini, Doriana Leondeff, Lucio Ricca, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia. Fotografia: Renato Berta. Montaggio: Carlotta Cristiani, Giorgio Garini. Musiche: Mauro Pagani. Scenografie: Paola Bizzarri. Costumi: Marina Roberti. Trucco: Esmé Sciaroni. Produttori: Lionello Cerri, Cristiana Mainardi, Joseph Rouschop, Katrin Renz, Stefan Jäger. Case di Produzione: Lumière & Co., Anteo, Tarantula, Tellfilm, Vision Distribution, Ministero della Cultura, Regione Lazio, IDM Südtirol – Alto Adige Film Fund, Sky Cinema. Distribuzione (Italia): Vision Distribution. Lingua Originale: Tedesco. Paesi di Produzione: Italia, Belgio, Svizzera. Anno: 2005. Genere: Drammatico. Durata: 100’. Interpreti: Elisa Schlott (Rosa Sauer), Max Riemelt (Albert Ziegler), Alma Hasun (Elfriede), Emma Falck (Leni), Olga von Luckwald (Heike), Thea Rasche (Augustine), Berit Vander (Ulla), Kriemhild Hamann (Sabine), Boris Aljinovic (il cuoco), Nicolò Pasetti (Gunther), Esther Gemsch (Herta).

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