Osservazioni amare di una qualunquista
«Mai siamo stati così a pezzi; il Governo è come un bambino sempre sott’esame; dalla sua parte ha un preside autoritario e monotematico che lo protegge, ma chissà fino a quanto ancora. Credo che il male stia nel tempo; troppo tempo che le stesse facce sono a decidere dei nostri destini. Non è scontato che accumulare anni di lavoro produca saggezza e conoscenza; se sei una rapa rimani rapa, solo più coriacea. Non c’è ricambio e quelli che negli anni hanno prodotto solo privilegi e leggi ad personam, non sanno far altro. Ma la cosa peggiore non è questa; anche chi, come per esempio Bonino Emma, donna di grandi battaglie, paladina dei diritti dei più deboli, donna di raro equilibrio, stavolta appare logora e inappropriata. Troppo tempo a parlare ha fatto seccare il cervello; nella questione kazaka non ha proprio fatto un bella figura. Che risposta è “avevo avvertito il Ministro di fare attenzione”? In altri tempi i radicali sarebbero scesi in piazza e a colpi di scioperi della fame sarebbero riusciti a smuovere qualcosa.
Non avete per caso avuto sentore che non contiamo più nulla? Ci prendono per insulsi; i nostri Marò sono ancora in vacanza in India, l’ambasciatore Kazako convocato ha fatto sapere di essere in vacanza. Se abbiamo comprato questi F35, perché non li usiamo per bombardare questa gente? Forse ci porteranno rispetto. Intanto le imprese chiudono, i privilegi della casta rimangono, gli stipendi dei comuni mortali si assottigliano.
Quale futuro? Quale personaggio da prendere a esempio e da seguire? Mi sembra come se all’improvviso tutta l’umanità sia stata presa da malattia, una malattia che rende paralizzate le menti. E nemmeno ne scaturisce alta letteratura; in un’epoca dove la parola valore è associata solo a porta, vanno alla grande racconti e romanzi sul sesso. Perché solo quello è rimasto, ma nemmeno genuino come una volta. Anche il sesso è corrotto e per essere appetibile diventa estremo e quindi apprendiamo parole come bondage che non è un profumo francese, squirting che non è il verso del topo preso nella trappola, trampling che non è un nuovo gioco da tavolo.
Siamo alla frutta: inquinata, geneticamente modificata. Chi tempo fa sembrava una fresca ventata d’aria si è trasformata in un otre piena di vento e quindi non abbiamo più speranze. inoltre quei nomi roboanti che solo a pronunciarli evocavano danaro, hanno definitivamente distrutto il porcellino e mostrato la pochezza e la delinquenza delle loro anime. E allora come stupirsi degli insulti vari; quella assomiglia a un orango, detto da gente che ce l’aveva duro. E non possiamo nemmeno sperare in una rivoluzione; che forse potrebbe scoppiare, ma solo dalla mattina fino a verso le sette di sera; dopo ci facciamo un apericena, come si dice ora, sperando non ci vada tutto di traverso!»
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