Cronache britanniche
Londra – Una ricerca di “Ipsos Mori” ha recentemente evidenziato un marcato ottimismo degli inglesi circa il futuro economico del paese. Il rilancio economico del Paese sembra però non essere sufficiente a Cameron per assicurarsi una nuova rielezione. Infatti, i laburisti continuano a godere di un buon margine di vantaggio sui conservatori nelle prospettive di voto dei britannici.
Secondo molti, l’attenzione dei laburisti verso le classi sociali più deboli e che più hanno sofferto le conseguenze della crisi è la chiave di lettura di una possibile investitura di Ed Miliband a Downing Street. Nel tentativo di ovviare all’archetipo di partito dei ricchi, i conservatori hanno annunciato attraverso un’atipica operazione di “rebranding” l’intenzione di essere considerati come The Workers’ Party, utilizzando l’ex Primo Ministro John Major come figura di peso per la nuova campagna. Infatti, dando risalto alle umili origini dell’ex premier cresciuto tra le strade del quartiere popolare londinese di Brixton, i conservatori tentano di erigersi a partito delle opportunità, riaffermando il concetto di meritocrazia secondo il quale chi ha talento e lavora sodo “può farcela”. I critici hanno però prontamente etichettato l’iniziativa come una mera campagna pubblicitaria mirata a riguadagnare qualche voto. Infatti, l’ala più vicina a Cameron è di matrice “etoniana e oxfordiana” ed è appurato il supporto incondizionato del partito verso l’elite e l’establishment finanziaria del Paese.
Certo è difficile pensare che l’operazione politica messa in atto dai Tories possa produrre effetti immediati. Cameron ha più volte rimarcato la mancanza di aspirazione dei giovani appartenenti alle classi più povere e ha marchiato più volte loro come la generazione del benefit, ovvero di chi preferisce ricevere un sussidio statale piuttosto che lavorare. Indubbiamente anche la decisione di negare l’introduzione di un reddito minimo non sembra proprio andare nella direzione di un “partito dei lavoratori”.
Sarebbe però prematuro pensare che il premier non possa riuscire a convincere altrimenti l’opinione pubblica. Di fatto, il governo ha già mostrato apertura e introdotto misure che suggeriscono una maggior attenzione verso la classe operaia. Non bisogna però fare confusione, pensando che i conservatori siano improvvisamente impazziti. Infatti, la strategia è quella di promuovere l’idea delle opportunità e di una mobilità sociale che tenda verso l’alto come rimarcato dal deputato Tory, Robert Halfon, il quale ha anche suggerito un cambio di logo che preveda la sostituzione dell’albero con una scala, per sottolineare appunto che chiunque può scalare la vetta.
Sicuramente le prossime elezioni europee saranno un test fondamentale per capire se i conservatori possano effettivamente “rubare” voti ai laburisti. Certo si giocherà in campo non amico, con un’incognita in più rappresentata dalla crescente popolarità dell’UKIP e delle sue posizioni anti-Europa. Vedremo se Cameron, al quale certo non si può imputare mancanza d’iniziativa, riuscirà nel suo intento.
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