Laici cristiani e impegno civile
Una full immersion di due giorni per rinnovare “La missione dei laici cristiani nella città”. È questo il titolo del Convegno, svoltosi il 7 e l’8 marzo e organizzato dal Vicariato di Roma, che ha riunito i responsabili delle aggregazioni laicali della Capitale all’interno della Pontificia Università Lateranense. I laici, nella loro varietà e dinamicità, sono chiamati ad essere una risorsa per la Chiesa proiettati, come sono nella realtà, nei diversi ambienti e settori della vita sociale, dalla politica alla comunicazione, dalle istituzioni alle università, dalla scuola alle strutture del Terzo settore.
In un periodo in cui “la crisi morale, economica e sociale” esercita “gravi conseguenze su larghe fasce della popolazione sembra mancare una voce forte e autorevole del laicato cattolico che sia coscienza critica alle istituzioni, al mondo politico, ai corpi intermedi per un’azione vera di giustizia sostanziale”. Sono le parole del Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, che ha invitato i laici a “sporcarsi le mani” nei diversi ambiti di competenza facendo fruttare la propria vocazione all’interno della propria professione, trasformata così in un servizio agli altri. La professionalità, in fondo, non corrisponde ad un mero accumulo di competenze tecnico-specialistiche ma è un insieme più complesso all’interno del quale i valori umani e spirituali, il senso di responsabilità, rendono esemplare il servizio quotidianamente svolto facendo crescere le strutture in cui si è chiamati ad operare.
Si tratta di “accogliere una sfida, ad essere protagonisti della costruzione di una città giusta e solidale, dove tutte le persone siano rispettate nella loro dignità e promosse nella loro libertà”. I laici sono inoltre chiamati a promuovere “politiche di integrazione sociale, nel rispetto della legalità” consolidando una “cultura cittadina” che sia espressione di “un tono alto della convivenza urbana”.
In un società che, come la Chiesa, è “un ospedale da campo” (sono le parole di Papa Francesco) i laici dovrebbero offrire alla città “un orizzonte di senso che attragga e affascini nell’esercizio della propria responsabilità ecclesiale e civile”. La ‘cultura dell’inclusività’, però, non si improvvisa ma va costruita immettendo nel tessuto connettivo della città “valori e comportamenti” destinati ad “accogliere, integrare, unire” laddove “sembra diffondersi l’intolleranza, la divisione, la chiusura, il rifiuto”. La missione dei laici, chiamati ad essere “il sale della Terra […] la luce del mondo” (Mt 5, 13-14), si concretizza in un “solerte impegno quotidiano fondato nel rispetto di ogni persona – sottolinea Vallini – che sa coniugare attraverso processi educativi giustizia e carità”.
Il Cardinale Vallini ha sottolineato anche l’urgenza della “formazione di laici cristiani che si impegnino in politica” incoraggiando la nascita di “Centri di cultura politica” che, prescindendo da “ogni individuale scelta politico-partitica”, mirino a formare “a sentire la cosa pubblica come servizio al bene comune”. È arrivato il tempo di “rilanciare la responsabilità laicale” per “umanizzare la città” e i suoi diversi “ambienti di vita”, per poter così “passare dalla diaspora della responsabilità alla presenza dialogica e attiva”.
Soltanto una ‘testimonianza’ cristiana consapevole e “l’esercizio di un cristianesimo vissuto con gioia”, che sappia essere “lievito e luce nella tormentata vicenda umana” di ogni individuo, può contribuire a sviluppare quella “autentica cultura dell’incontro” rimarcata da Papa Francesco nel messaggio per la XLVIII Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali del prossimo 1 Giugno. Essere cristiani non vuol dire rinchiudersi all’interno del recinto delle proprie convinzioni, bensì “uscire fuori” irradiando la luce della “buona novella” senza pregiudizi e, tantomeno, preclusioni. La luce del Vangelo è una luce di speranza e “Là dove cresce la speranza – ha affermato Papa Francesco in occasione della Visita ufficiale al Presidente della Repubblica Italiana lo scorso 14 novembre – si moltiplicano anche le energie e l’impegno per la costruzione di un ordine sociale e civile più umano e più giusto”.
Occorre condividere “con ogni uomo di buona volontà – ha rimarcato il Cardinale vicario Agostino Vallini rivolgendosi alla platea del convegno dei laici – gli autentici e positivi valori del nostro tempo, quali i diritti fondamentali dell’uomo, la solidarietà, la democrazia, le conoscenze scientifiche, lo sviluppo tecnologico, la difesa della natura”. Solo in questo modo si può sviluppare “un tessuto di comunione che si fa comunità visibile, in cui prospettive e interessi diversi si ricompongano in una gioiosa sinfonia ecclesiale cooperando alla tessitura di un ordito comunitario per un destino comune”.
La missione dei laici cristiani è in definitiva mostrare – senza indugi e nel contempo senza fare pressioni – la corrispondenza tra i valori laici del mondo e i valori evangelici e rischiarando, in questo modo, la coscienza di ogni individuo libero. La presenza di Dio non va inculcata ma deve essere scoperta e svelata, prima di tutto irradiando comportamenti e atteggiamenti di giustizia e di carità e, nondimeno, trasmettendo motivi di riflessione all’agire individuale e collettivo, costruendo ponti di solidarietà e, infine, promuovendo una nuova ‘cultura dell’equità’ in grado di riposizionare l’uomo al centro.
©Futuro Europa®