Un’emergenza democratica
In Italia ormai, cogliendo la tragica occasione di una grave crisi economica, stiamo entrando in una situazione di emergenza democratica. Il Paese, con grande stupore e disappunto da parte delle cancellerie europee, è in balia di tre signori non eletti deputati: Renzi, Berlusconi e Grillo.
Tutti e tre affascinati da un sistema elettorale volto solo a garantire la loro presunta rappresentanza politica a danno di altre formazioni; fermamente determinati a scegliere loro stessi chi dovrà essere eletto; non curanti del ruolo dei sindacati, con i quali è possibile non condividere alcune proposte, ma che non possono essere ostacolati nel loro storico ruolo a favore dei lavoratori; promotori soltanto di messaggi mediatici, slogan, non curanti di formulare ragionamenti articolati in contraddittorio.
Così non si può certo continuare. Qualsiasi dittatura sembra immediatamente realizzare cose che i partiti democratici hanno avuto difficoltà a produrre. Ma poi il vero volto appare, con tutte le conseguenze che la storia ci insegna e con tutti i disastri che ne derivano. In altri Paesi, ancora oggi, si muore per le strade nel tentativo di impedire fenomeni del genere. Non auspico che ciò accada anche da noi. Mi auguro solo che gli elettori, compiendo un salto culturale e di orgoglio, sappiano punire al momento del voto quanti perseguono una linea di cinico egoismo personale o partitico.
L’Italia ha conosciuto in vari momenti della sua storia “pifferai magici” che non hanno mai prodotto nulla di buono. Evitiamo, nell’interesse di tutti, di ricadere in questa trappola. Le prossime elezioni europee saranno il banco di prova nei Paesi dell’Ue per battere quel populismo dilagante che non è rivolto solo contro l’Europa, ma investe, con cinica volontà disgregatrice, anche le singole istituzioni nazionali in termini apparentemente rivoluzionari, ma sostanzialmente autoritari e, peraltro, già visti.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato del PPE e vicepresidente della delegazione Popolari per l’Europa al Parlamento europeo]