Italia delle Regioni
Il presidente della regione Marche, Gian Mario Spacca rappresentante delle regioni nella Cabina di Regia di Expo Milano 2015, si è espresso sulla partecipazione delle regioni italiane all’Expo: “la nostra presenza deve rappresentare, in modo intelligente, le peculiarità dei territori e al tempo stesso un viaggio per raccogliere idee, potenzialità, eccellenze e progetti nei territori italiani da portare nella Mostra delle Regioni, cuore del Padiglione Italia ad Expo 2015”. Di tutto questo si e’ discusso il 7 marzo scorso, nel corso di un incontro a Roma nella sede della Conferenza delle Regioni, presenti, tra gli altri, presidenti e assessori delle Regioni, il presidente dell’Anci, Piero Fassino, il commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, Diana Bracco.
La Mostra sarà organizzata all’interno del Padiglione Italia, lungo un percorso che farà venire il visitatore in contatto con le eccellenze del Paese e che, partendo dai temi del cibo e dell’agricoltura, si snoderà fino ad ambiti come la meccanica, il trattamento dei rifiuti, l’energia alternativa, per citarne solo alcuni, “per fare emergere – come è stato detto nel corso dell’incontro da un assessore regionale – l’immagine di una Italia che non è solo il Bel Paese ma è anche proiettata nel futuro”. Il “vivaio” è la parola chiave del Padiglione Italia, inteso come energia vitale e portatore di potenza e di bellezza.
Bracco ha sottolineato “la grande collaborazione dei territori in questo primo giro dell’Italia che ha portato a sintetizzare caratteristiche ed eccellenze del Paese da portare alla Mostra delle Regioni. “Abbiamo chiuso – ha spiegato la Bracco – una prima importante fase, quella dell’ascolto e della restituzione, e ne abbiamo aperta una seconda più operativa e non meno decisiva. Abbiamo ascoltato dai nostro creativi il concept e il progetto della grande Mostra delle Regioni che sara’ ospitata nel Palazzo Italia. Tutto questo è il frutto del bellissimo ciclo di seminari interregionali di progettazione partecipata che abbiamo organizzato insieme a Giuseppe De Rita del Censis, Aldo Bonomi di Aaster, e Marco Balich.
A tale proposito, ringrazio ancora di cuore il ministro Martina e i presidenti Errani e Spacca per il loro prezioso aiuto nell’organizzare questo ‘Giro d’Italia’. Un dialogo che ha generato idee, progetti e una prima significativa trama del racconto dei territori”. Gian Mario Spacca in qualità di rappresentante della Conferenza delle Regioni nella Cabina di Regia per l’Expo, ha puntato l’attenzione sui due grandi progetti al centro del lavoro delle Regioni: la loro presenza nel Palazzo Italia, “che deve rappresentare, in modo intelligente, le peculiarità dei territori e al tempo stesso l’unitarietà del Paese” e le 20 manifestazioni che si terranno lungo lo Stivale, una per ogni Regione. “Questi nostri impegni vanno portati avanti con determinazione – ha concluso Spacca – ne va dell’onore delle Regioni”. Per Palazzo Italia le Regioni hanno stanziato 300 mila euro; per le 20 manifestazioni che si terranno nelle Regioni il Fondo per la Coesione ha stanziato altri 300 mila euro.
Il presidente Anci Piero Fassino ha invece ricordato il protocollo sottoscritto tra Expo e Anci che ha avuto l’obiettivo di proiettare l’Expo in tutta l’Italia, evitando una dimensione esclusivamente lombarda”. Sono previste nei 20 capoluoghi una serie di iniziative – ha detto Fassino – e altre iniziative verranno organizzate nei 98 capoluoghi di provincia. Ad oggi 300 località del Paese esprimeranno la loro cultura, la loro storia e le proprie tipicità. E’ importante – ha concluso Fassino – costruire questo piano insieme alle Regioni, in modo il più possibile sinergico”. Si partirà l’11 aprile prossimo con iniziative a Gorizia e subito dopo a Monza. L’Expo, insomma, è già partito.
Sul fronte delle Riforme istituzionali, l’autonomia e la semplificazione burocratica, il presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani, Piero Fassino ha recentemente illustrato la piattaforma proposta dalla sua organizzazione. ”Con l’emanazione del Riforme istituzionali, l’autonomia e la emplificazione burocratica, A tale proposito Fassino ha definito complessivamente positiva la chiusura di questa fase, in quanto per la prima volta dopo sette anni si riscontra una inversione di tendenza. Questo crea un clima favorevole per il confronto successivo, per il sindaco di Torinobasato su tre pilastri strategici: riassetto istituzionale tramite il ddl Delrio, autonomia fiscale e normativa e semplificazione burocratica. Su questo si baserà la proposta che già oggi invieremo tramite lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e saranno questi i temi centrali che i sindaci perseguiranno nei prossimi mesi”.
“Bisogna andare oltre le misure che da anni restringono gli spazi di autonomia dei Comuni – ha detto Fassino parlando con la stampa al temine dell’Ufficio di presidenza Anci – e ciò si sostanzia innanzitutto con una rapida approvazione del ddl Delrio che deve vedere i Comuni protagonisti sia per l’istituzione delle città metropolitane sia della trasformazione delle Province in enti di secondo livello e sia della riforma del Titolo V e del Parlamento”. Secondo Fassino sul riassetto della finanza locale, questa nuova stagione “deve portare ad una piena acquisizione finanziaria e fiscale dei Comuni, a partire dal trasferimento dell’intera titolarità del fisco patrimoniale” perciò la Tasi per le prime case e l’Ici per le altre tipologie di abitazioni.
Il terzo punto strategico sarà, invece, la semplificazione e il riassetto normativo. “Bisogna restituire ai Comuni autonomia nell’ordinamento e nell’organizzazione della macchina comunale, mettendo fine alla jungla di prescrizioni, centrali e centralistiche, che hanno rappresentato in questi anni un ulteriore ostacolo e aggravio all’attività dei Comuni”.
Questi, dunque, i “temi strategici” su cui i sindaci definiranno una vera e propria “piattaforma di proposte per l’autonomia comunale, su cui attivare il confronto con il governo, con l’obiettivo di acquisire significativi risultati nel corso dei prossimi mesi”.
Infine, il sindaco di Torino è tornato sulla lettera inviata dal presidente del Consiglio ai sindaci, con cui si chiede di fornire un primo elenco per interventi di ristrutturazione delle scuole. “Si tratta di una iniziativa dal valore simbolico esemplare molto chiaro. Una spallata – la definisce Fassino – che muove le troppe lentezze burocratiche che spesso impediscono di usare tempestivamente le risorse stanziate per servizi essenziali per cittadini”. “Sappiamo tutti – ha aggiunto – che la manutenzione degli edifici scolastici è priorità di cui troppo spesso si parla”. L’auspicio è quindi che l’azione promossa da Renzi abbia la forza “di smuovere le acque per spingere amministrazioni centrali e locali a mettere in campo le iniziative necessarie. È evidente – ha quindi concluso – che alla stesura dell’elenco deve seguire la predisposizione delle risorse necessarie che rendano efficace e visibile l’iniziativa”.
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