Altri dieci miliardi, ma quando?
Dieci miliardi di euro per tagliare il cuneo fiscale. A partire da aprile, i redditi fino a 15mila euro, potranno beneficiare di una busta paga un po’ più pesante. Il governo sta pensando anche alla possibilità di detrazioni per le famiglie e i lavoratori autonomi. Matteo Renzi doveva scegliere: Irpef o Irap, più soldi alle famiglie o un po’ di ossigeno alle aziende. Il governo pare orientato verso la prima soluzione, almeno per ora, perché il problema è trovare le coperture.
Fino a martedì sera il problema irrisolto restava proprio quello: trovare i soldi. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dall’Ecofin di Bruxelles lavorava per trovare una soluzione. Palazzo Chigi, sempre nella serata di martedì, faceva sapere: “Il governo ha lavorato ventre a terra e le coperture ci sono tutte”. Ma quali sono? Sette miliardi di euro sono pronti da impiegare, recuperati dalla spending review; 6,4 si ricavano sfruttando l’attuale rapporto deficit/Pil, che è pari al 2,6 per cento rispetto al tetto massimo del 3 per cento imposto dall’Europa; altri 3 miliardi dal risparmio sugli interessi grazie al minore spread; 1,6 miliardi di Iva legati ai pagamenti della Pubblica amministrazione; 2 miliardi sul rientro dei capitali dalla Svizzera. Misura quest’ultima che potrebbe far registrare dei ritardi dopo lo stop al decreto legge in Commissione. Calcolatrice alla mano, la somma delle risorse recuperate ammonta a 20 miliardi di euro, dei quali però il governo ne potrebbe utilizzare solo la metà.
Nessun taglio, invece, alle pensioni di reversibilità e si dovrà poi capire quali risorse sono disponibili subito e per quali, invece, occorrerà aspettare. L’intervento riguarderà i redditi compresi tra gli 8 e i 15mila euro (saranno interessati 11,5 milioni di italiani, ossia il 55 per cento dei contribuenti). Una parte dei benefici dovrebbe includere anche i lavoratori autonomi con un ritocco mirato alle detrazioni o con un intervento che modifichi la franchigia dell’Irap.
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