Alfano-Berlusconi, il gelo
Da quando Alfano ha deciso di non frequentare più Palazzo Grazioli, sembra aver scoperto quel carisma e quella capacità dialettica che all’ombra del (ex)Cavaliere sembrasse non trovare, tanto da far sorgere forti dubbi in molti sulla sua futura leadership. Ai tempi, a dar ragione a Berlusconi ci si erano messi anche gli inesorabili sondaggi che davano il PDL a guida Alfano ai minimi storici.
Oggi, benché i sondaggi non sembrino premiare l’inquilino del Viminale, Alfano ha trovato perlomeno quella forza e quella determinazione che oggi più si confà ai leader politici. Peccato che l’oggetto dei suoi principali attacchi politici non sia proprio l’ex Premier Berlusconi. Le tensioni tra i due vanno avanti ormai da mesi, ma sembrano decisamente aumentate nell’ultimo periodo. A differenza di Alfano che – nonostante non faccia mai riferimento esplicito a Berlusconi – attacca costantemente Forza Italia, come successo non più tardi di qualche giorno fa, Berlusconi pare non cogliere le continue punzecchiature del leader dell’NCD. Le risposte sono sempre lasciate, a più voci, dai fedelissimi del Cavaliere che fanno quadrato intorno al proprio capo.
Che il rapporto tra i due si fosse deteriorato visibilmente è cosa nota, ma il bipolarismo di Alfano sembra nascondere anni di sudditanza nei confronti di Berlusconi che ora hanno scatenato l’esplosione di rabbia alfaniana. Il vicepremier pur difendendo in più occasioni Berlusconi e sostenendo un’alleanza di centrodestra, non si risparmia nel criticare la posizione antigovernativa, accusando Forza Italia di voler condurre l’Italia al totale declino. Questa tensione è percepibile non solo tra i vertici, che, quasi sollevati da questa scissione che ha risolto la difficile convivenza pdellina, nonostante si cerchi di salvare le apparenze, ha scatenato una vera e propria guerra a livello territoriale. I forzisti che danno dei traditori agli alfaniani, e gli alfaniani che danno degli asservitori ai forzisti. Insomma, pare esserci guerra aperta. Però come ricordato prima, da questo scontro Berlusconi sembra volersi sfilare. L’ex premier tende a non ribattere mai alle accuse di Alfano cercando anche di trattenere i suoi dallo scontro diretto.
È evidente che da parte di NCD c’è l’intenzione di darsi agli occhi degli elettori la forma più indipendente e critica nei confronti di Berlusconi, mentre da parte dell’ex Cavaliere c’è il tentativo di non spaccare il cosiddetto mondo dei moderati italiani. Insomma un colpo al cerchio e uno alla botte. C’è da immaginarsi che l’approssimarsi delle elezioni non faccia altro che alzare i toni dello scontro, poi saranno le urne a dire chi tra i due litiganti avrà la meglio.
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