Politici in TV

TgCom24 riferisce dell’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del DEF. “Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def, il Documento di Economia e Finanza. Privatizzazioni avanti tutta (12 miliardi l’anno) e un rapporto debito-Pil che inizia a scendere (ma solo dal 2015) grazie ad una ripresa vista però meno forte dell’1,1% del governo precedente (+0,8% la previsione del Def per il 2014) ma che, grazie alle riforme si rafforzerà”.

Sono confermati gli 80 euro in busta paga, misura con la quale il governo si sarebbe giocato la faccia. TgCom24 elenca tutte le misure che Renzi e la maggioranza che lo sostiene hanno voluto e ottenuto: dopo il taglio del cuneo fiscale “la stangatina sulla banche e le quote di Bankitalia, innalzando dal 12% al 24-26% l’imposta. Sulle aziende il taglio dell’Irap sarà del 10% con una copertura prevista di circa 2 miliardi di euro”. Il servizio ricorda il taglio degli stipendi dei supermanager e dirigenti pubblici con un tetto che non potrà superare i 300 mila euro all’anno, stipendio del presidente della Corte di Cassazione. Dubbi sul taglio degli enti cosiddetti inutili, il primo dei quali è stato considerato il Cnel: “il percorso non è semplice e i risparmi non sono certi. Anche perché normalmente il personale viene ricollocato sempre nella pubblica amministrazione”. Le spese istituzionali sono in corso di definizione, già certe quelle che deriveranno dalla riforma del Senato.

I COMMENTI – “Dilettante, imbarazzante, come sempre in conferenza stampa da Renzi solo show e battutine, non si governa così un Paese”. Così il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Renato Brunetta al TgLA7, commentando l’esito dell’approvazione del DEF, il documento Economico e Finanziario del Governo. “Aumenta le tasse sui risparmi e sulle banche e le auspicate coperture derivanti dalla Spending review arriveranno chissà quando e chissà quante. Brunetta ha sparato a zero praticamente su tutte le misure previste sul DEF del governo”. Di fronte ai dubbi espressi da gran parte della stampa sul cosiddetto taglio del cuneo fiscale, nota il servizio del tg LA7, Brunetta dice che “le risposte sono state deludenti, non c’è nulla di scritto, nessun impegno preciso. Renzi ha sostituito come al solito le chiacchiere ai numeri, comprando un’altra settimana rispetto al decreto, annunciato per il 18 aprile, e lasciando gli italiani nella più cupa incertezza”.

Critiche arrivano anche da Fratelli d’Italia. “Quasi un’ora di campagna elettorale piena di slogan e effetti speciali e battute esilaranti per comunicare in due minuti tre coperture”, così il coordinatore nazionale di FDI, Guido Crosetto, sul DEF.

Simili commenti da Stefano Fassina (PD): “Il governo rinuncia ad attuare una manovra anticiclica per sostenere l’economia, il risultato, anche questa volta, sarà lo stesso raggiunto dai governi precedenti, meno Pil, meno occupati e più debito pubblico. Il positivo intervento del governo sull’Irpef, accompagnato a tagli di spesa e maggiori imposte non aiuterà la domanda interna e la ripresa”.

Soddisfatto, invece, il leader di NCD Angelino Alfano, per il quale “noi siamo gli acceleratori dello stato di riforme, ci battiamo contro i frenatori e conservatori”. Commenti positivi arrivano anche da Scelta Civica.

I sindacati sono dalla parte di Renzi: “Finalmente un governo che mantiene le promesse – ha detto il leader della Uil, Luigi Angeletti”, anche se, come Susanna Camusso della Cgil e Raffaele Bonanni della Cisl – si sottolinea del servizio – Angeletti preferisce studiare approfonditamente il documento prima di dare giudizi.

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