Ovuli pasquali
«La prima domanda che mi sono posta quando ho sentito che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della norma che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta, mi sono chiesta chi prepara le leggi. Chi le scrive con tutte quelle parolone a volte ridondanti. Mi sono chiesta che titoli ha questa gente. Perché, scrivere e approvare una legge che poi risulti incostituzionale non è da tutti. E’ da geni.
Poi lasciamo stare la solita corsa alla dietrologia: c’è lo zampino di qualcuno, guarda come gli stessi giudici si sono espressi in altri casi, perché in Italia non succedono mai le cose perché lo devono, perché sono giuste o sbagliate: succedono ma dietro c’è una ragione ben specifica, di solito una trama, un complotto, un sotterraneo movimento di destabilizzatori, a seconda del caso. In sostanza, si pensa a questo anche quando erutta l’Etna.
Ritornando al merito del fatto, io non condivido questa scelta. Non sono certo una bacchettona, penso che ognuno debba essere libero di fare quello che vuole, ma penso che ci si debba mettere dei limiti. Non trovo giusto questa ricerca della riproduzione a ogni costo: penso che diventare madri sia un dono, ma credo anche che ci si debba arrendere nei casi in cui la natura non faccia il suo dovere; così come penso che i ruoli di madre e padre debbano essere ristabiliti e non classificati genitore uno e genitore due. Sono d’accordo sulle unioni gay, perché credo che la legge debba tutelare i diritti della coppia, a prescindere, ma credo – per esempio – che un bambino di due genitori uomini o di due genitori donne , nato da fecondazione, sia una stortura.
Forse avere troppi diritti ci ha allontanato dai nostri doveri; forse abbiamo fatto troppo e tutto insieme, forse abbiamo perseguito esempi di persone e culture molto lontane da noi. Ma forse, ancora una volta, volere a tutti i costi un figlio è testimoniare di essere vissuti; legittimare il proprio percorso sulla terra, come con un atto notarile.
Severino Antinori, uno dei “padri” della fecondazione assistita in Italia, ha dichiarato :«È un trionfo, una vittoria della Costituzione contro una legge barbara che per dieci anni ha afflitto migliaia di coppie e anche di ricercatori come me, vessati e indagati, una vittoria del diritto alla procreazione”. E ti credo che esulta, lui ha fondato un impero aiutando coppie sterili a fare figli. E’ stato lui uno dei primi a far partorire donne vicine alla pensione.
Io dissento. E penso fortemente che nel mezzo sta la virtù, come diceva mia nonna. Qui siamo andati oltre che più oltre non si può.»
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