Dal cibo all’energia: la GreenEconomy per i ragazzi
Dalla raccolta delle pile esauste al riciclo dei materiali usati, dal cibo all’energia, per i più giovani la via alla Green Economy passa per l’Educazione Ambientale. Mentre appare ogni giorno più chiaro che tutta l’economia del futuro, e non solo una parte, non potrà che essere ‘green’, la formazione in questa direzione delle giovani generazioni si arricchisce di esperienze e contenuti grazie alla collaborazione tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero dell’Ambiente e Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La Scuola ha ormai definitivamente recepito l’importanza strategica di quella che i tecnici ministeriali identificano come EA, Educazione Ambientale appunto. Quest’anno, infatti, il MIUR ha inviato a tutte le scuole le “Linee guida per l’Educazione Ambientale e allo sviluppo sostenibile” per promuovere tra i giovani l’educazione ambientale e il consumo sostenibile. Il progetto si inserisce all’interno della materia “Cittadinanza e Costituzione”.
E forse saranno proprio i contenuti formativi dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, collegati alla realtà quotidiana e considerati importanti da della popolazione, a restituire a ‘Cittadinanza e Costituzione’ la centralità che in un moderno Stato di Diritto questa materia dovrebbe avere. Negli intenti del MIUR e del Ministero dell’Ambiente, l’Educazione Ambientale non è solo studio dell’ambiente naturale, ma una sollecitazione ad atteggiamenti e comportamenti individuali e collettivi ‘sostenibili’: l‘appeal’ dell’EA nei confronti dei giovani e delle famiglie è legato alla riferimento alla propria realtà territoriale e alla possibilità di applicazione immediata “sul campo”. Il Ministro dell’Ambiente Galletti, che sta lavorando col suo omologo al MIUR Stefania Giannini, ha affermato che le nuove generazioni dovranno essere formate da ‘nativi ambientali’ come lo sono, ora, da ‘nativi digitali’.
I contenuti delle linee guida ministeriali entreranno nelle scuole anche attraverso due concorsi: il primo rivolto alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie, si chiama “Le cose cambiano se…” ed ha per obiettivo sollecitare nei bambini proposte per la tutela dell’ambiente e del paesaggio espresse attraverso manifesti, fotografie e disegni. Il secondo, “Scuola, Ambiente e Legalità”, è dedicato alle scuole superiori e prevede e la realizzazione di una campagna di comunicazione su rifiuti, consumo sostenibile e lotta alle ecomafie.
La nuova attività, che per il Ministero dell’Ambiente rappresenta la fase di maturazione della sua ‘mission’ non solo di tutela e gestione ma anche formativa, nasce tuttavia sulle spalle robuste di una imponente attività di comunicazione, realizzata negli anni con le numerose associazioni ambientaliste a cominciare da WWF e Legambiente e rivolta anche ai giovani: solo per citare alcune iniziative recenti, le Settimane Europee della Mobilità sostenibile, le Giornate Nazionali degli Alberi, “Failadifferenza”, le Settimane Europee per la Riduzione dei Rifiuti, le annuali “E…state nei parchi “, le Giornate della Bicicletta, Spiaggia Libera, Ecospiaggia, la Campagna “Cambia la lampadina”, il progetto Scuola, Ambiente e Legalità e Scuola Web Ambiente. E nasce con una sorta di ‘patrocinio’, il Programma Life dell’Unione Europea, con i suoi contenuti ‘green’ tutti riferiti al tema strategico della Sostenibilità.
Anche le istituzioni territoriali sono impegnate in Educazione Ambientale orientata alla Green Economy: da poco si è infatti concluso il progetto nazionale RAEE@scuola, volto ad insegnare ai ragazzi come gestire e smaltire correttamente i rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). L’iniziativa è stata promossa dall’ Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dal Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) ed è stata realizzarla Ancitel Energia & Ambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il progetto ha coinvolto 292 scuole, 1100 classi e complessivamente 23.669 studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie di trenta comuni distribuiti su tutto il territorio italiano ed ha portato alla raccolta di oltre 45 tonnellate di rifiuti di origine elettrica o elettronica. ANCI e il CDC RAEE hanno annunciato ufficialmente il lancio della nuova edizione per l’anno scolastico 2014-2015, questa volta in 45 comuni. Avere scuole più eco-sostenibili e sviluppare nei giovani una maggiore attenzione all’ambiente e alle buone pratiche è poi l’obiettivo di “Green School – La scuola come incubatore per la crescita di una coscienza ambientale nelle nuove generazioni”, un progetto che la Provincia di Torino ha deciso di avviare con il Dipartimento Energia del Politecnico.
C’è poi il campo della educazione alimentare collegata a sostenibilità e ambiente, ma anche alla salute e alla prevenzione di patologie come l’obesità. Su questo tema è di rilevo il protocollo stipulato tra MIUR, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e EXPO 2015, che ha come tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’. Il Mipaaf e il Miur avvieranno, come eredità culturale di Expo Milano 2015, una sperimentazione di educazione alimentare nelle scuole. Su questo tema il Ministro Giannini, d’intesa col collega all’Agricoltura Martina, punta anche all’Europa visto che il Semestre di presidenza italiano viene prima di Expo. Come primo passo il Miur investirá circa 4,5 milioni di euro per progetti e bandi sui temi dell’educazione alimentare.
Nell’ambito del Progetto Scuola di Expo 2015 particolarmente interessante, per la possibilità di raggiungere con le sue iniziative tutto il territorio italiano, il progetto che in occasione dell’Esposizione vedrà le 130 aree naturali protette gestite dal Corpo forestale dello Stato trasformate in grandi laboratori all’aperto per l’educazione alimentare ed ambientale. L’iniziativa prevede la realizzazione di attività didattiche presso le aree protette. I ragazzi sperimenteranno gli itinerari territoriali, culturali, ambientali del cibo e impareranno a individuare le chiavi di lettura dei valori e le attività che si attuano per tutelare il territorio e il cibo dalle illegalità e dalle contraffazioni. Nono solo: nel periodo di realizzazione di EXPO2015 gli stessi ragazzi, accompagnati dal personale del CFS, si trasformeranno in guide ai visitatori dei padiglioni che dopo la visione multimediale vorranno immergersi nelle realtà naturali del nostro Paese.
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