Un grazie (laico) a Papa Francesco

Dopo la visita a Lampedusa, anche questo viaggio in Brasile di Papa Francesco lascerà un segno indelebile nel mondo intero. In primo luogo fa comprendere che l’umiltà non contraddice l’autorevolezza, ma anzi la amplifica. Ed è una caratteristica questa che è difficile da comprendere da parte dei “potenti”, ovunque essi siano collocati. La loro cattiva comprensione, peraltro, allontana sempre più i cittadini dalle istituzioni e dai poteri laici, perché percepiti come lontani dai problemi quotidiani, autoreferenziali, dediti solo all’esercizio di un ruolo che esprime alterigia e distanza dalle sensibilità comuni.

Le folle che ovunque acclamano il Santo Padre dimostrano quanto forte sia il desiderio di credere in qualcuno, in qualcosa che rompa quell’individualismo esasperato frutto ieri del consumismo sfrenato e oggi acuito dalle difficoltà economiche nelle quali versano milioni di persone. È un uomo, Papa Francesco, che con il coraggio della sua fede e del suo carisma sfida ogni regola consolidata, ogni comprensibile rischio per la sua incolumità e spiega con le sue semplici parole che l’umanità ha la necessità di rivedere i suoi schemi di vita, di interrompere la rincorsa ad ogni costo a un benessere a danno degli altri.

Sono convinto che i suoi insegnamenti, il suo modo di porsi, produrranno i loro effetti così come, nel giro di qualche anno, Papa Giovanni Paolo II ha saputo incidere nel comunismo con la caduta del muro di Berlino. Nel mondo, oggi, c’è un altro muro da abbattere: quello dell’indifferenza, dell’egoismo. Atteggiamenti che sono peraltro in termini laici la negazione dei sistemi democratici in cui crediamo di vivere. Ecco una grande lezione per tutti noi politici, imprenditori, medici, insegnanti, religiosi, eccetera. Non sciupiamola, anzi cogliamola al volo perché solo così ritroveremo quell’entusiasmo a svolgere le nostre funzioni che sembra appannarsi giorno dopo giorno.

Grazie Papa Francesco! Un grazie sentitamente laico.

© Futuro Europa

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