Politici in TV
Sotto i riflettori di questa settimana dei politici in Tv è la manovra del governo. TgCom24 spiega che “il governo ha deciso di accelerare il pagamento di ulteriori 13 miliardi di debiti. Questo comporta, però, il mancato pareggio del bilancio, che dovrebbe essere raggiunto solo nel 2016. Bruxelles valuterà l’aggiustamento. Per questo motivo – si legge nella lettera del Ministero dell’economia alla commissione Ue, come riporta TgCom24 – in linea con la clausola delle ‘circostanze eccezionali’ stabilite per legge, l’Italia “devierà temporaneamente dagli obiettivi del pareggio di bilancio”.
Matteo Renzi ha voluto fortemente questa sterzata nelle politiche economiche in favore di un’auspicata boccata di ossigeno per il sistema generale dell’economia italiana. “Il Def serve come risposta del governo italiano agli effetti della pesante recessione che ha colpito l’economia nel 2012 e 2013 – dicono dal Ministero dell’Economia, come riporta ancora Tgcom24 – attraverso misure concrete per aumentare la crescita potenziale nel medio termine e per l’attuazione di audaci riforme strutturali”. Per contrastare gli effetti della crisi, spiega il Ministero, “il governo italiano, nel rispetto della clausola delle ‘circostanze eccezionali’, come prevista nella legge di pareggio di bilancio” ha deciso di “accelerare il pagamento dei rimanenti debiti pubblici arretrati per ulteriori 13 miliardi, che aumenteranno il rapporto debito/pil nel 2014″.
Repubblica TV riporta altri fatti significativi di questa settimana: l’ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Milano che obbliga Silvio Berlusconi ai servizi sociali e un’intervista al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulle strategie per incentivare nuova occupazione.
“Di fronte a una frotta di cronisti e fotografi, il Tribunale di sorveglianza di Milano ha consegnato il comunicato stampa che annuncia l’ordinanza che obbliga Silvio Berlusconi – dice il giornalista di Repubblica TV – ai servizi sociali dopo la condanna nel processo Mediaset”. Nel servizio viene evidenziato lo stupore di Paolo Pigni, direttore della fondazione “Sacra Famiglia” di Cesano Boscone, in provincia di Milano, scelta dal Tribunale per l’espletamento dei servizi sociali del leader di Forza Italia. A Berlusconi saranno riservate mansioni ancora tutte da decidere e, come ha deciso il Tribunale, sarà garantita l’agibilità politica.
“Il contratto a tempo indeterminato deve costare meno di uno a termine”. Lo ha affermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, durante il videoforum su Repubblica Tv. “Oggi il contratto a termine costa l’1,4% in più di uno a tempo indeterminato, se non arriviamo almeno al 10% non è significativo, poi se arriviamo al 12% va bene”. Così Poletti nel dettaglio sulla questione contratti: “Noi pensiamo che le diverse tipologie di contratto, che saranno molte meno di quelle di oggi, debbano essere tra loro in equilibrio dal punto di vista delle loro caratteristiche e dei costi. Noi pensiamo, ad esempio, che il contratto a tempo indeterminato debba costare di meno, in particolare nella fase di avvio, rispetto, per esempio, a un contratto a termine. Per quanto riguarda i costi credo che si debba arrivare a dei numeri che abbiano la loro significatività: oggi un contratto a termine costa l’1,4% in più di un contratto a tempo indeterminato. Se non arriviamo almeno al 10% in più non è significativo. Poi può essere 10, 12 o qualcos’altro, ma quella è l’entità in cui bisogna arrivare per dare all’imprenditore la possibilità e l’obbligo di scegliere”.
©Futuro Europa®