Ambiente, scongiurati i tagli sui controlli
La spending review non indebolirà il sistema dei controlli ambientali: parola del ministro Galletti, ma anche risultato dei lavori del Parlamento, che alla Camera ha approvato all’unanimità la riforma delle Agenzie ambientali con l’obiettivo di consolidare e mettere a sistema il dato positivo dell’aumento di numero e qualità e della contemporanea diminuzione dei costi dei controlli. Il testo passa ora al Senato.
Per l’Italia, dotata di un potenziale ambientale straordinario ma soggetto ad aggressioni sempre più sistematiche, basti pensare alle vere e proprie ‘campagne incendi’ estive, ai reati nella gestione dei rifiuti, agli abusi sulle spiagge e alle frodi sull’importante comparto dei prodotti agroalimentari, si tratta di una notizia importante. Come rilevato nel corso dell’ultima Conferenza del Sistema nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), le attività di controllo sono aumentate con il 50% in più di campioni analizzati rispetto al 2006 (59,6% riferiti alle matrici ambientali, 40,4% a matrici di diretto impatto sulla salute e 10.400.000 parametri rilevati) e il 16% in più tra ispezioni e sopralluoghi rispetto al 2005. Nel dettaglio, oltre 600.00 campioni analizzati ogni anno, quasi 100.000 operazioni tra ispezioni e sopralluoghi e 73.600 istruttorie e pareri. Il SNPA opera con oltre 200 sedi diffuse su tutto il territorio nazionale, più di 11.000 operatori dei quali 1350 provenienti dall’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e 9.736 provenienti dalle Agenzie Regionali e provinciali. Numeri che segnano la crescita delle attività sul campo.
A fronte dell’aumento delle attività, il sistema dei controlli ambientali ha già fatto registrare una diminuzione dei costi per il cittadino: nel 2012 le Agenzie regionali hanno ricevuto 563 milioni di euro di finanziamento pubblico da parte di Regioni e Province, dei quali il 78% da Fondo Sanitario Regionale (FSR) e il 22% da altri settori, con un costo di 9,30 euro a cittadino a fronte di 10,41 del 2009. A livello nazionale, ogni operatore ‘serve’ in media 6.250 abitanti, monitora 138,6 Kmq di superficie territoriale e controlla ed emette pareri per 157,3 aziende manifatturiere.
La proposta di legge approvata alla Camera istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’Ambiente. Il Sistema è costituito dall’ISPRA e dalle Agenzie regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano per la protezione dell’Ambiente. Compiti affidati al Sistema saranno quelli di monitorare lo stato dell’ambiente e della sua evoluzione, di controllare i fattori di inquinamento delle matrici ambientali e delle cosiddette”pressioni sull’ambiente”, di compiere attività di ricerca, di trasmissione ai diversi livelli istituzionali e di diffusione al pubblico dell’informazione ambientale. Altri compiti il supporto tecnico-scientifico per le funzioni amministrative in materia ambientale e per il coordinamento degli interventi per la tutela della salute e dell’ambiente, la collaborazione in relazione ad attività di divulgazione, di educazione ambientale nonché di formazione e aggiornamento del personale di enti ed organismi pubblici operanti in campo ambientale, la partecipazione, anche mediante integrazione dei sistemi conoscitivi ed erogazione di servizi specifici, ai sistemi nazionali e regionali preposti agli interventi di protezione civile, sanitaria e ambientale. Il Sistema dovrà collaborare gli organismi aventi compiti di vigilanza e ispezione, dovrà svolgere attività di monitoraggio degli effetti sull’ambiente derivanti dalla realizzazione di opere infrastrutturali e funzioni di supporto tecnico allo sviluppo e all’applicazione di procedure di certificazione di qualità ecologica dei prodotti e dei sistemi di produzione.
La proposta di legge approvata alla Camera attribuisce personalità giuridica di diritto pubblico all’ISPRA, risultante dalla razionalizzazione degli Enti preesistenti, che viene definitivamente sottoposto alla vigilanza del Ministero. Esso avrà funzioni tecniche e scientifiche per la più efficace pianificazione e attuazione delle politiche di sostenibilità delle pressioni sull’Ambiente. Almeno per l’aspetto dei controlli sul suo principale patrimonio, infrastruttura, e risorsa economica, l’Ambiente, il Paese è attrezzato. Non manca neanche la volontà politica, addirittura unanime stando alla votazione della Camera. Nel complesso, una base operativa ma anche ideale importante, che rivela una coscienza ormai diffusa anche a livello politico delle ‘vocazioni’ e del futuro possibile del Paese e sulla quale è doveroso costruire.
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