Italia delle Regioni

Piena intesa tra ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e i rappresentanti dei Comuni italiani è stata espressa dal presidente dell’ANCI, Piero Fassino. “Un ottimo incontro” da cui emerge una “piena intesa tra i sindaci ed il ministro sulla centralità che ha la cultura per il nostro paese e sul fatto che essa non è un fattore aggiuntivo ma costitutivo dello sviluppo”. Per questo “abbiamo convenuto di dare vita ad un tavolo permanente di consultazione tra Anci e ministero per affrontare le politiche ed i provvedimenti da assumere”. Lo afferma Piero Fassino, presidente dell’Anci e sindaco di Torino, al termine dell’incontro tra il coordinamento delle città metropolitane dell’Associazione ed il ministro della cultura e del turismo, Dario Franceschini. Insieme con Fassino, a rappresentare i sindaci metropolitani erano presenti il coordinatore delle città metropolitane e sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ed i primi cittadini di (Roma) Ignazio Marino, (Catania) Enzo Bianco, (Bologna) Virginio Merola, (Messina) Renato Accorinti, (Genova) Marco Doria.

Secondo il presidente dell’Anci, è “necessario investire sempre di più sulla cultura sia come leva per lo sviluppo economico che per l’aumento dei flussi turistici e l’accrescimento dell’attrattività del nostro paese”. Un discorso che “va in tutte le direzioni, ivi compresa quella per gli investimenti che si possono più facilmente promuovere se il paese valorizza al massimo il suo patrimonio culturale e artistico”.  Durante l’incontro “si è convenuto – prosegue Fassino – anche sull’assoluta opportunità di uno stretto collegamento tra le politiche culturali e quelle del turismo, anche alla luce della positiva scelta di avere unificato le due deleghe in unico ministro”.

Tra gli argomenti affrontati dalla delegazione dei sindaci guidata da Fassino, anche alcune questioni specifiche come la necessità di arrivare subito alla implementazione delle norme per le fondazioni liriche. Su questo punto il presidente dell’Anci si augura che “la Camera non adotti un emendamento approvato in Senato che metterebbe le fondazioni liriche in ginocchio, partire da quelle più fragili”.

Infine sul tema del mecenatismo e delle sponsorizzazioni il presidente Anci precisa che “c’è l’accordo con il ministero di arrivare rapidamente ad un quadro normativo che faciliti il finanziamento di privati alla cultura, sia attraverso forme di detrazione fiscale che facilitazioni di tutti gli atti di liberalità e di sponsorizzazione”.  Soddisfatto dell’incontro anche Orsoni che sottolinea “l’ampia disponibilità del ministro a ragionare su temi che gli abbiamo sottoposto, con particolare attenzione al  tema cultura del turismo che sarà centrale nell’agenda politica istituzionale”.  Abbiamo ribadito la centralità dei comuni nella gestione delle risorse per la programmazione europea 2014-2020 – ha proseguito il sindaco di Venezia – perché a livello di Piani Operativi Nazionali deve essere seguito l’indirizzo dato dall’Unione Europea  di riservare ai comuni e alle città una parte di fondi strutturali per lo sviluppo di specifiche iniziative”.

Tornando al turismo, il coordinatore Anci rileva la sintonia con il ministro Franceschini sulla “necessità di prestare attenzione a quelle che sono le fonti maggiori di attrazione turistica nel nostro paese, in primis la cultura: dai musei alle  Fondazioni lirico sinfoniche” al fine di perseguire l’obiettivo del rilancio dell’intero sistema e salvaguardando e innovando il livello dell’offerta culturale. Va tenuto presente che in Italia un Comune su tre ospita almeno una struttura a carattere museale. Lo rileva una ricerca dell’Istat, condotta in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le Regioni e le Province autonome. Sul territorio nazionale sono 4.588 i musei e gli istituti aperti al pubblico, circa uno ogni 13 mila abitanti. Di questi, 3.847 musei, gallerie o collezioni; 240 le aree o parchi archeologici; 501 i complessi monumentali. La maggior parte dei musei è di proprietà pubblica. Il 41% del totale appartiene ai Comuni, mentre il 9% al ministero competente. In quasi la metà degli istituti, l’ingresso è gratuito. Per un terzo degli istituti l’incasso annuo derivante dai biglietti non supera i 20.000 euro. Poco meno della meta’ dei visitatori è straniero. Ma per più della metà degli istituti, gli stranieri restano una componente minoritaria di pubblico con il 10% di visitatori.

La Toscana registra il maggior numero di istituti (550). Seguono l’Emilia-Romagna, 440, e il Piemonte con 397 strutture. Nel complesso, il sud e le isole presentano il 52,1% di aree archeologiche, mentre al nord sono localizzati il 48% dei musei e il 43% dei monumenti. Il Lazio è la regione che registra il più alto numero medio di visitatori per singolo istituto. Seguono Toscana e Campania. Ultime, Marche, Abruzzo e Molise.   Sul fronte del personale, gli istituti presentano poche unità. Circa l’80% degli istituti non ha più di 5 addetti e soltanto l’1,5% ne conta da 50 in su. Sono sempre di più i collaboratori volontari che complessivamente si attestano sui 16.400. Ancora poco avviata risulta l’informatizzazione da parte dei musei. Solo la metà ha un proprio sito, il 42,3% pubblica online iniziative ed eventi, il 22,6% diffonde una newsletter, il 16,3% consente l’accesso online a singoli beni selezionati e il 13,3% rende disponibile un catalogo online.

Un nuovo sviluppo economico dell’Italia non può prescindere dalla valorizzazione culturale e turistica delle peculiarità  presenti in ogni regione italiana. Il valore della proposta turistica delle regioni Italiane è strettamente collegato alla grande bellezza dei luoghi e delle strutture, alla qualità dei servizi, primo fra tutti l’accoglienza che le singole realtà territoriali regionali  sono in grado di offrire. Sul fronte degli operatori turistici le regioni si stanno impegnando, nei limiti dei rispettivi bilanci,  ad investire con grande attenzione sul versante della formazione e della riqualificazione professionale del comparto turistico.  In tale ambito, l’avvio operativo del network di iniziative di alta formazione sul turismo, fondazione di studi universitari, di perfezionamento sul turismo, e l’inserimento di programmi di formazione permanente per chi già opera nel settore, e nello stesso tempo con il conferimento di nuovo sostegno ai programmi di eccellenza nella formazione turistica nazionale, con specifici istituti professionali.

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