Italia delle Regioni
La Regione Lazio opera in prima linea per sostenere i giovani nella loro ricerca di lavoro. Un’opportunità in più per i giovani tra i 15 e i 29 anni. ‘Garanzia Giovani’ è il programma europeo che il Lazio – prima tra le regioni italiane – sta attivando per assicurare ai giovani un’offerta formativa o di lavoro. L’iniziativa coinvolge circa 190.000 giovani. Nel Lazio le risorse ammontano a 137 milioni di euro. Tra i principali ambiti in cui si è sviluppata l’azione coordinata tra Unione Europea, Governo e Regioni per prevenire e fronteggiare la disoccupazione giovanile “ il Piano Garanzia Giovani è una opportunità molto importante, è un’occasione che le Regioni vogliono cogliere anche mettendo in rete una serie di interventi e di esperienze relative all’orientamento e ai servizi per la ricerca dell’impiego che si sono già concretizzati in molte realtà regionali”.
Nel programma del governo Renzi trova spazio con priorità assoluta un secondo gruppo di misure che verrà definito quando le istituzioni europee avranno approvato le regole per l’utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 e di quelli per la “Garanzia giovani”.
Con ‘Garanzia giovani’ la Regione Lazio assicura ai ragazzi tra i 15 e i 29 anni un’offerta formativa o di lavoro entro 4 mesi dalla presa in carico da parte dei Centri per l’Impiego e dalla firma del Patto di Servizio, con più risorse per la formazione, per aiutare i giovani a migliorare le loro competenze e a inserirsi nel mondo del lavoro.
Il contratto di collocazione. I giovani lo firmeranno con il Centro per l’impiego e il soggetto accreditato. In questo modo la Regione potrà supportarli fino a quando non troveranno un lavoro. La Regione paga le agenzie per il lavoro solo quando il ragazzo o la ragazza firmano un contratto di lavoro vero, a tempo determinato, indeterminato o un apprendistato entro 4 mesi dalla firma del contratto di collocazione. Il Lazio è la prima Regione, e per ora unica in Italia, a realizzare questo progetto.
Il rimborso. Il suo valore sarà proporzionale alle difficoltà di collocazione dei ragazzi e delle ragazze che in questo modo potranno ottenere servizi specifici presso uno dei soggetti accreditati. I giovani dovranno impegnarsi a essere formati, a cercare un’occupazione e ad accettare offerte di lavoro adeguate alle loro capacità. Ognuno di loro sarà seguito anche da un tutor fino al raggiungimento del risultato per cui si è impegnata l’agenzia per il lavoro.
Il sistema per l’accreditamento degli operatori privati che affiancheranno il servizio pubblico. È stato attivato per la prima volta proprio per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Cosa deve fare un giovane per aderire al programma ‘Garanzia Giovani’? Per prima cosa deve iscriversi on-line compilando la scheda di adesione che può trovare collegandosi al sito regionale , al sito nazionale o recandosi in un Centro per l’Impiego. Dal 1° maggio è stato attivato un sito con tutte le informazioni sia per i giovani sia per gli enti accreditati che forniranno i servizi per il lavoro. Una volta compilata la scheda di adesione il giovane riceverà entro 2 mesi una mail e dovrà recarsi presso il Centro per l’Impiego dove riceverà la prima accoglienza e orientamento.
Successivamente il giovane potrà stipulare il “Patto di servizio”. Dopo la firma del “Patto di servizio”, il Centro per l’Impiego indirizzerà il giovane verso le opportunità proposte per lui dalla Regione Lazio con ‘Garanzia Giovani’. Entro 4 mesi dalla firma la Regione Lazio metterà a disposizione del giovane una serie di servizi come l’orientamento, la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro.
“Garanzia giovani’ non sarà una parentesi ma solo una delle iniziative che porteremo avanti: non sono promesse sul futuro ma realtà. Così, con l’innovazione, dimostriamo che le cose possono cambiare anche nel Lazio” – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti. “Con questo sistema sperimentale prendiamo a modello il sistema danese e abbiamo intenzione di fornire ai cittadini servizi per il lavoro degni ed efficienti, perché ne hanno diritto”, ha aggiunto Lucia Valente, assessore al lavoro.
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