WPP2014, il fotogiornalismo in mostra a Roma

Fino al 23 maggio sarà possibile visitare presso il Museo di Roma in Trastevere la mostra promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali che permetterà di osservare le foto che hanno vinto il premio più importante del fotogiornalismo, il Premio World Press Photo.

Per la 57^ edizione di questo premio una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, ha selezionato 98.671 foto, inviate da 5.754 fotografi professionisti di 132 diverse nazionalità, inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam per le diverse categorie (Spot News, Notizie Generali, Storie d’attualità, Vita quotidiana, Ritratti in presa diretta, Ritratti in posa, Natura, Sport in azione e Sport in primo piano).

Tra questi sono stati premiati 53 fotografi appartenenti a varie nazionalità: Argentina, Australia, Azerbaijan, Bangladesh, Bulgaria, Cina, Repubblica Ceca, El Salvador, Finlandia, Francia, Germania, Iran, Italia, Giordania, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Polonia, Russia, Serbia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

Grande plauso va a Zetema Progetto Cultura che ha organizzato l’evento in collaborazione con Contrasto e la World Press Photo Foundation di Amsterdam che opera in questo settore dal 1955, premiando e sostenendo l’attività dei photo reporter, dando maggiore risonanza ad immagini che hanno la capacità di raggiungere l’osservatore tramite livelli elevati e immediati di comunicazione senza l’ausilio della parola.

La visita al Museo di Roma in Trastevere sarà occasione per vedere tutte insieme le immagini più toccanti e rappresentative che durante l’anno si sono susseguite su riviste, giornali e reportage televisivi; spaziando dal fronte di guerra a storie di abusi e di violenze, vivremo da vicino le personali esperienze di coloro che operano in territori difficili e staremo a contatto con le fragili bellezze di specie ed ecosistemi a rischio estinzione. Come ogni anno le foto sono state tutte stampate e riunite in un volume che sarà possibile acquistare presso la mostra.

Alessandro Penso, Gianluca Panella e Bruno De Amicis, sono i tre Italiani premiati in questa edizione del concorso. Il romano Alessandro Penso si è aggiudicato il 1° Premio nella sezione General news, con una immagine eclatante che svela le difficili condizioni in cui versano i rifugiati siriani di una scuola di Sofia, in Bulgaria, trasformata in centro di accoglienza. Gianluca Panella ha ottenuto il 1° Premio nella sezione Storie per un reportage sui ripetuti e prolungati blackout elettrici a Gaza, dovuti al blocco delle forniture di diesel che alimenta le centrali elettriche, imposto da Israele e peggiorati dopo l’alluvione dello scorso dicembre. Vincitore del 1° Premio nella categoria Natura è lo scatto fatto ad un’esemplare di volpe fennec prigioniera in un ovile in Tunisia di Bruno de Amicis.

Maggiore risalto avrà la foto dell’americano John Stanmeyer realizzata per il National Geographic, vincitrice del Premio 2013, del Primo Premio nella categoria Storie di attualità e che ha già fatto il giro del mondo. Qui sono immortalati dei migranti africani con dei cellulari sulla spiaggia di Gibuti nel tentativo di prendere un segnale telefonico gratuito dalla confinante Somalia per collegarsi con i parenti lontani.

Una foto talmente particolare che Jillian Edelstein, membro della giuria, ha sentito l’esigenza di apporre un suo commento all’immagine: È una foto collegata a tante altre storie – apre la discussione sui temi della tecnologia, della globalizzazione, dell’emigrazione, della povertà, della disperazione, dell’alienazione e dell’umanità. Si tratta un’immagine molto sofisticata, potentemente sfumata. È così sottilmente realizzata e in modo così poetico, sebbene sia piena di significato, da trasmettere questioni di grande gravità e preoccupazione nel mondo di oggi.

Questa mostra non può e non deve passare inosservata perché rappresenta un’occasione per conoscere meglio aspetti importanti, spesso celati o trascurati, della società umana e dell’ambiente che ci circonda. Aspetti che meritano tutta la nostra attenzione affinché determinate vicende non si ripetano, o non vengano procrastinate ripercuotendosi con effetti sempre più devastanti e insostenibili sul nostro futuro.

©Futuro Europa®

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