Primo giorno di pena per l’exCav
E’ arrivato alle 9.15, giacca blu, girocollo e spilletta di Forza Italia sul bavero. Silvio Berlusconi ha iniziato così, venerdì scorso, il suo primo giorno di affidamento ai servizi sociali nell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove assisterà i malati di Alzheimer. “Ore intensissime” ma “non posso rilasciare dichiarazioni”, ha detto il leader di Forza Italia all’uscita dai cancelli ai tantissimi giornalisti che lo aspettavano.
All’interno dell’istituto, giustamente, telecamere off limits. Ma “c’erano più personale e decisamente più parenti del solito”, ha confidato il familiare di una paziente mettendo in bella mostra il badge di riconoscimento che serve da una settimana per entrare nella struttura. L’edificio completamente blindato, per l’occasione la sicurezza è stata aumentata con più agenti delle Forze dell’ordine ma anche con l’ausilio di guardie private, alcune già in servizio a Mediaset. E’ un Berlusconi che non si arrende quello della prima giornata: “Il Tribunale di Sorveglianza ha eseguito una sentenza politica infondata, contro la quale ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e mi appresto a fare istanza di revisione alla Corte di Appello di Brescia”, ha detto a Telelombardia. “Mi sembrava esagerata tutta questa attenzione, la calca di fotografi e giornalisti – ha continuato l’ex premier – per una cosa ‘normale’ che rientra in cose che già si conoscevano”.
La scorta lo ha dovuto aspettare fuori, è entrato nella residenza San Pietro da solo, accompagnato dal direttore, Michele Restelli. Nel frattempo all’esterno c’è stato il tempo anche per una mini contestazione, inscenata dal sindacalista Cub, Pippo Fiorito, immediatamente allontanato dalla Polizia. La responsabile della Residenza San Pietro, Giuliana Mura, ha accompagnato Berlusconi in un giro al nucleo uno, dove presterà servizio, ma anche nell’intera struttura. “Ho fatto tante battute – ha raccontato l’ex Cav – abbiamo parlato tanto di Milan e la prossima volta porterò anche degli orologi del Milan”. “Io mi sono messo a disposizione – ha continuato – non so se poi vorranno sfruttare la mia esperienza di imprenditore”. Dopo quattro ore – questo il tempo che dovrà dedicare una volta alla settimana alla cura dei malati di Alzheimer – sempre Restelli lo ha riaccompagnato fuori. “Mi hanno chiesto di non fare dichiarazioni”, ha detto il leader azzurro prima di salire in auto (blindata e con scorta) e lasciare la Sacra Famiglia. Il primo giorno di pena è terminato.
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