Ecoincentivi 2014: cresce la voglia di auto ecologiche

Com’era nata, è già terminata (stavolta per cause di forze maggiori) la corsa agli ecoincentivi 2014. I contributi messi a disposizione dallo Stato italiano per l’acquisto di veicoli ibridi alimentati ad energia elettrica e gas sono terminati a neanche una settimana dal loro debutto ufficiali. In particolare, fonti aggiornate dicono che dei 31,7 milioni complessivi ne sono stati utilizzati già 30 milioni (senza considerare i 63,4 milioni di euro dell’anno scorso).

Gli incentivi perseguono una finalità evidentemente ambientale. L’obiettivo dell’iniziativa consiste infatti nell’incentivare l’acquisto di veicoli ecologici a basse emissioni complessive (BEC), che sono efficienti dal punto di vista delle prestazioni ma anche rispettosi dell’ambiente, con particolare riguardo alle zone urbane ad alta concentrazione di traffico. Sui contributi statali sono state fatte molte speculazioni, a cominciare da quanti sostenevano che la loro introduzione fosse più dettata da ragioni “politiche” che squisitamente ecologiche. Secondo un articolo apparso sul sito di Repubblica, l’azienda della famiglia del ministro allo Sviluppo economico, la Ducati Energia, è produttrice di almeno uno dei prodotti che beneficeranno del sostegno statale. La Ducati Energia è finita sotto i riflettori non solo per i suoi modelli elettrici come il “Free Duck”, ma anche perché sotto il suo cappello rientrano anche le colonnine indispensabili per la ricarica dei veicoli elettrici.

Tornando agli ecoincentivi, essi sono così stati suddivisi: 50% per i privati, mentre il restante 50% per le aziende che rispetto ai primi hanno obbligo di rottamazione. I veicoli acquistabili devono produrre emissioni inquinanti inferiori o uguali a 95 g/km nel caso dei privati, mentre per le aziende la quantità di anidride carbonica immessa nell’aria non può eccedere i 120 g/km (la scelta va quindi orientata su modelli in grado di rispettare questo limite). I più richiesti sono senza dubbio quelli per le vetture con emissioni comprese tra 51 e 95 g/km, che, secondo gli ultimi dati del MiSe, sembrerebbero già terminati.

Ma come fare a beneficiare concretamente di questi “aiuti” statali? I contributi sono richiedibili fino ad esaurimento presso tutti i concessionari e sono erogati sotto forma di sconto sull’acquisto del veicolo – sia esso a quattro o due ruote (ciclomotori, motocicli e quadricicli). Va da sé che il veicolo in questione deve essere nuovo e ovviamente 100% green (in questa definizione vi rientrano gli elettrici, ibridi, bi-fuel benzina-Gpl, bi-fuel benzina-metano/biometano, ma anche quelli alimentati con biocombustibili o idrogeno – seppur non ancora presenti nel nostro Paese). Alla sottoscrizione del contratto, il concessionario avrà l’obbligo di verificare sul sito del MiSe se gli incentivi risultano applicabili per condizioni minime richieste e disponibilità.

L’andamento degli incentivi statali risulta migliore rispetto all’anno scorso a conferma del maggiore interesse verso i veicoli ecologici, ma anche del fatto che le risorse messe in campo non sono più sufficienti per coprire tutta la domanda con il risultato che molti richiedenti (privati o aziende che siano) ne saranno evidentemente – e aggiungiamo ingiustamente – preclusi.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Lavoro, donna, Sud

successivo

Grillo, pseudodemocrazia digitale

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *