Tommaso Scotto (PI): gettare le basi per un’Europa federata
“Il nostro obiettivo è arrivare ad avere un’Europa federata” e per raggiungerlo occorre migliorare l’uso dei fondi europei perché “nel 2013 l’Italia ha perso le bellezza di 6 miliardi di euro”. Ha le idee chiare Tommaso Scotto di Minico, candidato per i Popolari per l’Italia con Ncd e Udc, nella Circoscrizione del Sud, alle Europee del 25 maggio. Cinquantanove anni il prossimo ottobre, nato a Pozzuoli, laureato in medicina e attualmente consigliere della Provincia di Napoli. Il suo impegno nel caso venisse eletto europarlamentare? “Vorrei restituire ai fondi europei la loro originaria destinazione virtuosa”, dal momento che non è più possibile “considerare l’Europa come una mucca da mungere per arricchire imprenditori incapaci di stare sul mercato”. Ma anche ricominciare a vedere l’Europa come una ricchezza, con l’intenzione di ricreare anche in Italia le basi per un Centro in grado di raggruppare il consenso dei moderati.
I Popolari per l’Italia insieme a Ncd e Ucd per le Europee del prossimo 25 maggio. Una scelta politica o più dettata dalla necessità elettorale?
“Non nascondiamo la verità, e dunque va detto che la scelta è innanzitutto di natura elettorale perché il nostro primo obiettivo è superare lo sbarramento del 4 per cento. Ma la prospettiva è altrettanto chiara: subito dopo le elezioni dobbiamo costruire una nuova formazione politica che unisca i Popolari sotto un’unica sigla non solo in Europa ma anche, e direi soprattutto, in Italia”.
Le forze di Centro possono offrire un’alternativa valida a tutti i moderati delusi dalla politica?
“Sicuramente sì. L’area moderata resta quella rappresentativa della maggioranza degli italiani, che si aspetta risposte concrete dall’azione politica. Pur non volendo fare la figura dei nostalgici della Democrazia Cristiana, rappresentiamo sicuramente quell’area che ha fatto grande l’Italia e che ha portato ricchezza, benessere e occupazione nel momento più difficile della storia del nostro Paese”.
Sempre più cittadini in Europa sono contrari all’euro. Cosa fare per cambiare rotta?
“Io credo che si debba cambiare rotta in modo esattamente contrario al pensiero degli euroscettici. Ci vuole molta più Europa, bisogna smetterla di associare la parola Europa ad una iattura ma cominciare a vederla come fonte di ricchezza. Lo dico senza mezzi termini: per essere credibile, l’Europa dovrebbe fare un passo in avanti creando un governo europeo di Stati federati tra loro. Altro che moneta unica! Secondo me servirebbe un governo unico! Altrimenti questa Unione rischia di non avere futuro”.
“Così l’Europa muore”. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è stato duro nel commentare l’ennesima strage di migranti al largo della Libia. Bruxelles dovrebbe aiutare maggiormente l’Italia a gestire l’emergenza?
“Bruxelles dovrebbe farlo, a patto che ne abbia gli strumenti. Mi spiace contraddire il ministro Alfano, penso sia inutile chiedere aiuto all’Europa se l’Unione non ha i mezzi per intervenire. Se vogliamo che il problema non sia più nostro ma sia dell’Europa, bisogna fare esattamente ciò che ho detto prima: federarci, avere un governo unico con tutte le sue prerogative”.
L’Italia usa poco e male i fondi europei: non possono diventare una risorsa da utilizzare anche per rilanciare l’economia del Sud?
“Certo che sì e questa sarà la mia battaglia principale da europarlamentare. La Corte dei Conti, nella sua ultima relazione, è stata impietosa. Nel 2013 l’Italia è stata capace di perdere finanziamenti europei per quasi 6 miliardi di euro. Nel 2012 sono stati spesi in modo irregolare 344 milioni di euro di fondi comunitari, di cui 148 dalla Sicilia, 17,4 dalla Campania e 12 dalla Calabria. Dal 2003 ad oggi, all’Italia vengono contestate irregolarità per 1 miliardo e 200 milioni di euro di finanziamenti europei”.
Quali sono i motivi?
“Incarichi affidati senza procedure ad evidenza pubblica, costi reali che non corrispondono a quelli certificati, rimborsi lievitati a dismisura. Scandali del genere non accadono mai a caso, ma sono sempre e immancabilmente il frutto di una gestione scientificamente delinquenziale delle risorse pubbliche. Se qualcuno finora ha visto l’Europa come una mucca da mungere per arricchirsi e arricchire imprenditori incapaci di stare sul mercato ma dediti soltanto a vivere di assistenzialismo, e dunque senza creare né sviluppo né occupazione, beh, questo qualcuno sappia che il mio principale obiettivo da eurodeputato sarà combattere questa vergogna e restituire ai fondi europei la loro originaria destinazione virtuosa. Cominciando dai territori: ogni Comune dovrà essere dotato di strutture ben organizzate in ogni municipio, strutture che abbiano come unico scopo l’attività di reperimento delle risorse europee in base ai progetti che si vogliono attuare. Non dovrà mai più capitare che tornino indietro finanziamenti perché non si è capaci di spenderli”.
Per concludere: quale sarà l’impegno dei Popolari per l’Italia in Europa?
“Saremo presenti, vigilando sulla corretta gestione dei fondi comunitari 2014-2020 per fare in modo che siano utilizzati soltanto per creare infrastrutture, sviluppo e occupazione, premiando le imprese virtuose. Con un obiettivo politico ambizioso: gettare le basi per un’Europa realmente federata”.
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