Rassegna stampa estera
Il riflesso di questa orribile campagna elettorale è stato assorbito interamente dai media stranieri che, a parte un lampo di luce nel buio lanciato dal Bangkok Post, che ha pubblicato un bellissimo articolo sulla nostra lirica, ospite Domenica 25 Maggio al Thailand Cultural Centre, non hanno fatto altro che riportare la serie di incontri-scontri dei due principali attori di questa tornata elettorale, dimostrando quanto queste querelles mediatiche possano nuocere al nostro Paese in convalescenza e ancora molto debole.
Il nostro nemico numero uno è la sensazione di precarietà che tutto questo infonde a chi, dall’estero, vorrebbe darci una possibilità. E se sul Bangkok Post leggiamo commenti come quello scritto da Harry Rolnick,che rendono onore alla nostra Cultura e che afferma: “ (…)vero o no, per oltre cinque secoli la parola ‘opera’ è stata sinonimo di Italia come il Colosseo e gli spaghetti. I nomi di Rossini, Verdi, Bellini, Donizetti fanno salire le lacrime agli occhi dei fanatici dell’opera. Anche coloro che poco sanno di lirica hanno familiarità con il Rigoletto e le farse operistiche di Rossini nel suo Barbiere di Siviglia”, veniamo subito riportati alla cruda realtà quando ci giungono considerazioni come quelle riportate da Philippe Ridet sul suo ormai famoso Blog “Campagne d’Italie”, pubblicato per Le Monde, così come quelli dei suoi colleghi di mezzo Mondo. Scrive Ridet il 20 Maggio subito dopo il passaggio di Grillo a ‘Porta a Porta’: “L’evento della campagna elettorale ha avuto luogo lunedì 19 Maggio sulla rete televisiva pubblica Rai Uno poco dopo le 23: Beppe Grillo, che non ha mai parole abbastanza dure (e a volte lo capiamo un po’) per denunciare i talk-show politici della televisione italiana, ha fatto la sua entrata nel salotto bianco di ‘Porta a Porta’ (…). Ma Vespa e la sua trasmissione sono un passaggio obbligato per chi vuole vincere un’elezione. I suoi telespettatori fedeli sono piuttosto di destra, piuttosto anziani (66% del suo pubblico è over 55), piuttosto meno istruito della media, piuttosto del Sud. 17% dell’audience media è assicurata dalle casalinghe, 4% solo dagli studenti.” Il giornalista francese analizza il tentativo di Grillo di “rassicurare” quell’elettorato potenziale al quale fa “paura”. Se durante la trasmissione Grillo spesso ha glissato sulle domande di Vespa e non si sa quanto abbia potuto tranquillizzare gli affezionati del conduttore, Ridet mostra anche come spesso abbia esitato tra due registri: quello del comico che fu, e quello del tribuno che è diventato.
Il giorno dopo è il turno di Renzi. Se Grillo tenta di rassicurare, “Renzi”, scrive il giornalista, “preoccupa più che tranquillizza quando afferma che il Governo continuerà, imperturbabile, il suo lavoro, ‘quale che sia il risultato’ (…) Questo prova che una vittoria sul filo di lana non è un’ipotesi campata in aria, i mercati si preoccupano e i tassi di interesse del debito pubblico hanno ripreso a crescere. Le sorti dell’Italia sono di nuovo incerte”. E sull’onda di queste situazioni che si sono andate a creare una gara di accuse e non di proposte costruttive, e che si sviluppa l’euroscetticismo, come mostra Gilles Debernardi su La Dauphine dove leggiamo: “ Tradizionalmente a favore dell’Europa, con la crisi la Penisola le ha voltato la schiena. Dall’inutilizzabile Silvio Berlusconi al triste clown Grillo, si picchia duro su Bruxelles e sulla Merkel senza ritegno. Attenzione, pericolo! Per Matteo Renzi, Capo del Governo da Febbraio, lo scrutinio avrà valore di referendum. Un fallimento nelle urne, Domenica, potrebbe portare alla sua caduta”. Anche James Mackenzie è dello stesso parere: “Le elezioni della prossima settimana si sono trasformate in una resa dei conti tra il Primo Ministro italiano Matteo Renzi e il Movimento anti-establishment del comico Beppe Grillo, che potrebbe decidere del futuro del Governo”. Il giornalista prosegue con una affermazione preoccupante: “Con l’Italia che deve far nuovamente fronte al rischio di una ricaduta nella recessione, dopo aver visto contrarsi la sua economia nel primo trimestre, l’eventualità di un ritorno alle urne viene osservata con attenzione nel resto dell’Europa per i cenni i ritorno al caos che ha caratterizzato la crisi del debito nel 2011”. Anche il Sudafricano The New Age si è interessato a questa poco interessante campagna elettorale, partendo dall’infelice uscita di Grillo sul suo essere “oltre Hiltler”. Nell’articolo riportano le “giustificazioni” di Grillo e la sua ferma convinzione che il M5S sia il “baluardo” della lotta ai movimenti di estrema destra che hanno invece prosperato in altri Paesi europei colpiti dalla crisi. E’ interessante leggere tra le righe un certo “stupore” per come nell’Italia flagellata dalla crisi i movimenti all’”Alba Dorata” non abbiano preso piede da noi. Un endorsment a Grillo o semplice gap culturale? Non rimane che aspettare Domenica e ricordare che gli italiani di oggi hanno il DNA di quelli di ieri, quello di Donizetti, Verdi e Bellini. E’ nostro dovere riprenderci il futuro.
Dal Bangkok Post del 20 Maggio: “Amo l’opera italiana disse lo scrittore D.H Lawrence, perché non ha tutti quei ruggiti wagneriani sul destino, la morte e l’eternità. Gli italiani vanno avanti d’impulso e non gliene frega niente delle loro anime immortali”. (Harry Rolnick, Italian opera takes centre stage at Thailand Cultural Centre on Sunday, Bangkok Post, 20 Maggio 2014)
Philipp Ridet titola così il suo articolo: Beppe Grillo à l’étroit dans le peti écran de la télévision. “(…) Presentandosi come baluardo contro il fascismo (uno dei momenti topici dei suoi discorsi), come anticapitalista e antieuropeista, nulla dice che abbia rassicurato il pubblico abituale di ‘Porta a Porta’. Non ha sempre trovato risposta alle domande di Bruno Vespa, più pugnace del solito, soprattutto sulla questione dell’immigrazione clandestina, dove ha dovuto ammettere che, su questo dossier, non ha più risposte del Ministro degli Interni, Angelino Alfano”.(…) (P.Ridet, Le Monde, 20 Maggio 2014)
Matteo Renzi joue désormais son avenir . Con questo articolo prosegue il resoconto di Ridet sulla nostra campagna elettorale. “(…) Ponendosi come principale animatore della campagna del PD, Matteo Renzi si è messo in pericolo con coraggio ma senza doppia corda. Certamente è uno specchietto per le allodole per via dell’alto tasso di popolarità, del suo agio nei media e della sua parlantina davanti a qualsiasi platea. Ma di colpo concentra sulla sua persona tutti gli attacchi. Aveva altra scelta? Non essendo ancora stato incoronato dal suffragio universale (non considerando le primarie del PD vinte nel Dicembre del 2013), ha voluto rendere questo scrutinio quello della sua legittimazione democratica in Italia e sulla scena europea.” (…) (P. Ridet, Le Monde, 21 Maggio 2014)
Scrive Gilles Debernardi su la Dauphine: “i nipoti dei pionieri che firmarono il Trattato di Roma nel 1957, atto fondatore del Mercato comune, non seguono più veramente le tracce dei loro antenati (…) Ma un vento si euroscetticismo , finora sconosciuto qui, soffia sulla classe politica transalpina. Sotto l’etichetta di Forza Italia, la desta indebolita sprofonda nel populismo (…) Il principe degli impreca tori rimane però Beppe Grillo, tribuno isterico che nessuno più osa paragonare a Coluche.” (…) (G. Debernardi, Ils voudraient nous apprendre à faire la Mozzarella!, La Dauphine, 20 Maggio 2014)
James Mackenzie per Reuters: “ Più di un voto sull’Europa, è una prova della sua legittimità politica e la sua capacità di rispondere alla sfida posta dall’ormai comprovato appello di Grillo ad un elettorato arrabbiato, disilluso dalla recessione, la disoccupazione e dalla dilagante corruzione politica. Se ne uscirà bene sarà in grado di rivendicare un mandato dagli elettori per le ambiziose riforme economiche e costituzionali che ha promesso ma che finora non ha consegnato. Se ne uscirà male, le sue promesse per rinnovare l’Italia e rilanciare la sua malaticcia economia rischiano di essere insabbiate, esponendolo agli attacchi di potenziali rivali dentro e fuori al suo PD.” (…) (J. Mackenzie, Italy’s Renzi faces Grillo Challenge ahead of EU election, Reuters, 18 Maggio 2014
The New Age: “Il leader del più grande Partito italiano anti-establishment, Beppe Grillo, ha difeso sabato il suo Movimento 5 Stelle (M5S), affermando che era un paladino della lotta contro l’affermarsi dei Partiti di estrema destra, che sono invece proliferati in altri Paesi europei toccati dalla crisi (…) Il M5S, che ha un programma ambientalista, anti-corruzione e euroscettico, è il maggiore rivale del Partito Democratico di Matteo Renzi, Partito di punta in queste elezioni per eleggere il nuovo Parlamento europeo il prossimo 25 Maggio.” (The New Age, Italy’s Grillo rejects Hitler comparison, says he’s anti-Nazi bulwark, 17 Maggio 2014).
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