Un preoccupante leaderismo
Compiacersi per il risultato ottenuto da Renzi, che ha oggettivamente messo alle corde il MoVimento 5 Stelle, è un atteggiamento comprensibile. Che tutto ciò rafforzi il Governo per procedere speditamente verso le riforme istituzionali e strutturali che il Paese attende, è una doverosa esigenza che deve stimolare tutti noi a fare presto e bene. L’unica cosa che mi preoccupa è questa nuova forma di leaderismo plebiscitario che nella storia passata e recente non ha mai portato a nulla di buono.
Nulla di buono per chi lo incarna, perché quando cade lo fa rovinosamente. Nulla di buono per la società che spesso è tradita nelle sue aspettative.
Noi popolari italiani abbiamo dunque il dovere di chiarire qual è la nostra proposta politica alternativa al Pd per ampliare lo spazio politico che oggi faticosamente ci siamo ritagliati. Questo significa aprirsi a tutti i contributi che condividono principi, valori e programmi nostri.
Abbiamo bisogno di ricomporre varie articolazioni in un unico partito con regole chiare di partecipazione, selezione della classe dirigente, con pari dignità per tutti, animati da un confronto continuo di idee, aperti alle novità che caratterizzano la nostra società nel contesto europeo.
Lo dobbiamo fare perché non amerei sostituire vent’anni di Berlusconi con altrettanti di renzismo. Le leadership forti, con il passare del tempo, si logorano. E si rinchiudono, per questo, sempre più in loro stesse. Questo non fa bene alla democrazia e quasi sempre impedisce il rinnovamento.
Lealtà e sostegno dunque al Governo Renzi con nostre peculiarità, articolazioni territoriali immediate delle nostre strutture, valorizzando il consenso ricevuto.
L’assemblea dei soci fondatori dei Popolari per l’Italia svoltasi a Roma con grande vitalità ha rafforzato la validità dell’esperienza del partito. Sosteniamolo tutti con convinzione, entusiasmo e coraggio, avremo così dato un contributo al rilancio della politica in Italia.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è eurodeputato uscente del PPE, socio fondatore dei Popolari per l’Italia] . .