Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Papa Francesco, formulando il tema della 48.a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2014, che si è svolta domenica scorsa, invita a riflettere sulla dimensione dialogica e  interpersonale dell’uso degli strumenti della comunicazione. La comunicazione analizzata nella dimensione del dialogo e del rapporto con il mondo del lavoro.

Nella nostra era della multimedialità, la comunicazione ha assunto due precise caratteristiche: è “amplificata” e “continua”. Un dinamismo che favorisce come mai in passato il contatto tra persone e mondi anche lontani fra loro. In questo contesto ci colloca il tema del Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2014, reso noto con il titolo “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”.

“La nostra capacità di comunicare è un dono che ci permette di crescere nei rapporti personali, che sono una benedizione nella nostra vita, e di trovare nel dialogo una risposta a quelle divisioni che creano tensioni all’interno delle comunità e tra le nazioni. L’era della globalizzazione impone con forza che la comunicazione possa arrivare nei più remoti angoli del mondo reale, ma anche “negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle reti sociali, per far emergere una presenza … che ascolta, dialoga, incoraggia” (Discorso di Papa Francesco ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, 21 settembre 2013), perché nessuno resti escluso.

Le parole di papa Francesco sulla concezione cristiana del lavoro umano: incontro, dialogo, solidarietà e giustizia sociale. Ognuno può trovare dentro di sé la forza per promuovere con il lavoro una nuova giustizia sociale. La Dottrina Sociale non sopporta che gli utili siano di chi produce e la questione sociale sia lasciata allo Stato o alle azioni di assistenza e di volontariato. Ecco perché la solidarietà è una parola chiave della Dottrina Sociale della Chiesa. Ma noi, in questo tempo, abbiamo il rischio di toglierla dal dizionario, perché è una parola incomoda, ma anche – permettetemi – è quasi una “parolaccia”. Per l’economia e il mercato, solidarietà è quasi una parolaccia. Il lavoro è troppo importante. Lavoro e dignità della persona camminano di pari passo. La solidarietà va applicata anche per garantire il lavoro. Papa Francesco si è rivolto al mondo della cooperazione: che ha recentemente incontrato: “Mi ha molto consolato e penso sia una buona notizia per tutti sentire che, per rispondere alla crisi, si è ridotto l’utile, ma si è mantenuto il livello occupazionale. Il lavoro è troppo importante. Lavoro e dignità della persona camminano di pari passo. La solidarietà va applicata anche per garantire il lavoro; la cooperazione rappresenta un elemento importante per assicurare la pluralità di presenze tra i datori del mercato.

La presenza del sacro nei social network ne arricchisce le potenzialità di incontro e di dialogo. La presenza del “sacro” nei nuovi media, in particolare la presenza di papa Francesco su Twitter, ci fa considerare che  la “cultura dell’incontro”  ha goduto di un rinnovato rilancio nel vocabolario delle reti sociali digitali emerse negli ultimi anni.

Dialogo e rapporto tra Ecclesia e Agorà.  Il Papa conclude il suo messaggio con un appello: siamo davanti non a problemi dell’informazione ma a una grande e appassionante sfida, che richiede energie fresche e un’immaginazione nuova. «Non abbiate timore di farvi cittadini dell’ambiente digitale», scrive Francesco. Il termine non è nuovo, ma sappiamo bene che il termine “cittadino” ha per lui un significato rilevante. Aveva scritto tempo fa che esserlo significa «convocato ad associarsi in vista del ben comune», al fine di un progetto comune. Le nuove tecnologie digitali hanno dato origine ad un vero e proprio nuovo spazio sociale, i cui legami sono in grado di influire nella società e sulla cultura.  Il Papa pone dunque il tema del rapporto tra ecclesia e agorà che va rimodulato di continuo a vari livelli. Quello della comunicazione digitale è un livello oggi molto sensibile. L’obiettivo resta il bene comune.

Ricordiamo che la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II (Decreto conciliare “Inter Mirifica”, 1963), viene celebrata in molti paesi, su raccomandazione dei vescovi del mondo, la domenica che precede la Pentecoste. Il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali viene tradizionalmente pubblicato il 24 gennaio, in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Non sviliamo noi stessi

successivo

Caso Uber: quanto vale l’app più odiata dai taxi?

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *