Renzi verso il voto anticipato?

Queste elezioni europee hanno dato verdetti molto chiari. Il primo è che gli italiani non credono più nella rivoluzione pentastellata, l’apriscatole grillino sembra essersi rotto e i suoi messaggi da rivoluzione civile non funzionano più. Infatti sono passati dal #vinciamonoi al #vinceremopoi.

Il secondo verdetto è stato dato sul centrodestra in generale. Il voto estremamente frammentato ha condotto l’ex Pdl a pessimi risultati, da Alfano che con l’Udc ha superato per un soffio lo sbarramento, a Forza Italia che senza Berlusconi non decolla. Solo nella sede di via Bellerio si festeggia visto che la Lega, a dispetto dei molti analisti, ha ottenuto un più che onesto 6%.

Ma il verdetto che disegna chiaramente il sentimento nazionale è il 40% di Matteo Renzi. Oltre 11 milioni di voti (cose da Prima Repubblica) che segnalano dove il Paese stia andando, almeno per quelli che si sono recati alle urne. Una legittimazione per il Premier che, dopo aver fatto fuori tutti gli oppositori dal suo partito, si appresta a guidarlo monocraticamente verso nuove elezioni.

E su questo nodo che ora si fanno i conti. Oggi Renzi è al governo con Alfano a causa delle elezioni “non perse” da Bersani, perché al Senato i numeri sono risicatissimi. È evidente che a dispetto del proprio peso elettorale Ncd possieda un potere di ricatto sul Governo non indifferente e, inoltre, gestisce ministeri di grande peso strategico per la ripresa del paese. Ciò non permette sicuramente a Renzi di potersi muovere come vorrebbe, non gli permette proclami o idee folli. E allora quale soluzione? La vittoria alle Europee potrebbe essere un ottimo pretesto per andare al voto molto presto. Giusto il tempo per approvare la riforma del Senato e poi alle urne.

Questo potrebbe essere quello a cui ora il Premier sta pensando. Allo stato attuale sarebbe in grado di correre da solo senza coalizioni e, se riuscisse a replicare i risultati ottenuti alle Europee, ottenere una maggioranza solida e sicura. Una maggioranza monocolore, con un partito profondamente rivisto dallo stesso Renzi che, con un lungo lavoro, è riuscito ad allontanare gran parte dei suoi detrattori.

Questo scenario – seppur Renzi lo abbia già pubblicamente scartato – in realtà non è totalmente da escludere. L’ex sindaco di Firenze, che a scuola di comunicazione è andato da Berlusconi, sa bene che è necessario cogliere le opportunità favorevoli e oggi queste sono tutte dalla sua parte. Renzi sa che Ncd è in grado di soffocare l’azione del suo Esecutivo, sa che Forza Italia è allo sbando e che il centrodestra è senza una guida.

Gli strumenti sono tutti nelle mani del Premier, ora sta a lui decidere se vale la pena di staccare la spina e correre da solo verso il traguardo o rischiare di farsi condizionare dalla compagine minoritaria del suo governo.

©Futuro Europa®

Condividi
precedente

Caso Uber: quanto vale l’app più odiata dai taxi?

successivo

Dalle agenzie stampa

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *