Nigel Farage, chi è costui?

L’inglese Nigel Farage è, assieme alla francese Marine Le Pen, il volto nuovo dell’ondata anti-europeista che ha scombussolato l’Unione alle elezioni del 25 maggio. Il suo Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (UKIP) ha conseguito il 27,5% dei voti, superando così laburisti e conservatori inglesi. Un risultato storico, che ha mandato in fibrillazione i partiti tradizionali. L’UKIP, partito che non esisteva fino a 20 anni fa, non ha finora alcun seggio nel Parlamento britannico.

Nato nel 1964, Nigel Farage è eurodeputato dal 1999 per la circoscrizione sud-orientale della Gran Bretagna. Da cinque anni è il leader dell’UKIP, fondato nel 1993 con il principale obiettivo politico di opporsi al Trattato di Maastricht e di ottenere il ritiro del Regno Unito dall’Unione Europea. Ne sono entrati a far parte principalmente i fuoriusciti dalla corrente più estremista del partito conservatore britannico.

Farage ha alle spalle un percorso politico abbastanza atipico, fatto di idee radicali e dichiarazioni forti, ora in parte condivise da una fetta consistente del popolo britannico. Il leader di UKIP dichiara espressamente che l’Euro è stato un fallimento e che “viviamo in un’Europa dominata dalla Germania”. In una recente intervista ha sostenuto inoltre che gli ultimi cambi di governo in Grecia e in Italia sono stati orchestrati dai vertici dell’Unione Europea e dalla Germania.

Sulla sua pagina web ufficiale, Farage,che si presenta con una foto in cui mostra all’amo due pesci appena pescati, sostiene di avere utilizzato la sua esperienza in Europa per aumentare la diffusione delle sue attività nel Regno Unito. Sempre sul suo sito si legge che è un “convinto credente nell’idea dell’indipendenza del Regno Unito” e un “fervente sostenitore della libertà di stampa”. L’accusa rivolta agli extracomunitari di aver tolto lavoro ai cittadini britannici gli ha procurato molti consensi nelle aree più depresse del Paese, ovvero le città industriali del Sud-est, dove la crisi ha colpito duro.

Fa una certa impressione leggere il rapporto che la sua scuola fece di lui nel 1981: “Lo studente Nigel Farage professa idee razziste e neofasciste ed è stato visto cantare canzoni che inneggiano a Hitler”. Non ci si può stupire se poi a Geoffrey Bloom, membro del partito, sia scappata una frase di questo tenore: “La Gran Bretagna non dovrebbe dare aiuti economici alle terre dei bingo bongo”. Di recente, al leader dell’UKIP sono arrivate accuse anche dalla laburista Barbara Roche: “I modi di fare di Farage, i messaggi del partito e la metodologia sono chiaramente razzisti, soltanto che invece di indirizzarli verso africani, spesso sono rivolte a europei”.

Proprio in questi giorni, Farage si è incontrato a Bruxelles con Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, con l’idea di formare un unico gruppo europarlamentare. La mossa di Grillo, tuttavia, non è stata digerita da molti esponenti del suo stesso Movimento, a causa delle posizioni fortemente anti-europeiste ed estremiste dell’UKIP, soprattutto per quanto riguarda l’immigrazione, i diritti civili e le energie pulite. Subito dopo l’incontro dei due leader a Bruxelles, alcuni militanti grillini hanno iniziato a diffondere sui social network una serie di dichiarazioni, tutte piuttosto imbarazzanti, che provengono dagli esponenti del UKIP: “Le donne valgono meno, è giusto guadagnino meno, vanno in maternità”; “le diseguaglianze hanno una spiegazione biologica. Se vogliono avere successo devono sacrificare la famiglia. O l’uno, il successo, o l’altra, la famiglia”; “i musulmani si moltiplicano dieci volte più veloci di noi, un giorno non riusciremo più a resistere alle loro richieste”; “tra omosessualità e pedofilia ci sono tali legami che non basta un’enciclopedia” ha detto una pasionaria del partito, Julia Gasper.

Tra Beppe Grillo e Nigel Farage sembra essersi instaurato un ottimo feeling. Il giorno dopo l’incontro tra i due a Bruxelles, il Blog di Grillo ha ripreso una nota dell’ufficio stampa dell’UKIP, il partito di Farage, in cui si legge: “Grillo e Farage hanno concordato di incontrarsi di nuovo nelle prossime settimane dopo un incontro animato e molto amichevole. In una mossa che dovrebbe incutere timore ai burocrati di Bruxelles, entrambi i leader hanno convenuto di iniziare immediatamente le discussioni al fine di formare un nuovo gruppo ed entrambi sono convinti dell’importanza della democrazia diretta in Europa per raggiungere il cambiamento”. Lo stesso Farage ha detto: “Se funziona, sarebbe magnifico vedere ingrossare le fila dei cittadini al nostro fianco. Se riusciamo a trovare un accordo, potremmo divertirci a causare un sacco di guai a Bruxelles”.

Dice Beppe Grillo in difesa del suo possibile alleato “Non è come lo dipingono, così come io non sono il fascista e il nazista descritto dai giornali italiani”. I portavoce del Movimento 5 Stelle sottolineano che il loro statuto vieta l’alleanza con altri partiti a livello nazionale, mentre per l’Europa il discorso cambia. Sulla riuscita di questo matrimonio di convenienza, tuttavia, è lecito coltivare dei dubbi.

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