Me-le racconto
All’inizio di tutto ci fu la mela. C’era un albero proibito nel giardino dell’Eden. Dio disse ad Adamo e a Eva di non coglierne i frutti. Intorno avevano, è proprio il caso di dirlo, ogni ben di Dio. Ma quei frutti no, dovevano restare lì. Ma dato che la curiosità è femmina, la povera Eva non resistette e colse la mela. Già al primo morso sentì che le cose non andavano bene; pensa che sfortuna la ragazza. Se non l’avesse fatto ora le donne partorirebbero senza dolore, avrebbero i capelli sempre in ordine, i mariti obbedirebbero loro e tutto sarebbe diverso. Forse. Ma non fu così e la mela fu fatale per l’umanità.
La Mitologia non si lasciò scappare la ghiotta occasione e così ci fu anche il pomo della discordia che altro non è che la mela lanciata da Eris dea della Discordia sul tavolo dove si stava svolgendo il banchetto in onore del matrimonio di Peleo e Teti. La cara Eris era arrabbiata per non esser stata invitata e allora incise sul pomo la frase “Alla più bella”, invitando gli dei a omaggiarne chi ne fosse davvero degna. Inutile dire che ci fu una lite furibonda e che, messo in mezzo quello sciocchino di Paride, uno che pensava solo a una roba, infiniti addusse lutti agli Achei. Le conseguenze le abbiamo studiate tutti.
Invece un giorno lo scienziato inglese Isacco Newton, rivalutò il frutto e, proprio grazie a una mela formulò la teoria della gravitazione universale: «Avvenne mentre sedeva in contemplazione, a causa della caduta di una mela”, così scrissero all’epoca. Stavolta il frutto maturo caduto non era stato causa dei mali dell’umanità. Tutt’altro. Lo scienziato si trovava nel giardino della sua casa di Woolsthorpe Manor, quando assistette al tonfo del frutto e si chiese: «Perché cade sempre verso il centro della terra e non trasversalmente o verso l’alto?». Da quella domanda fondamentale, elaborò poi la teoria secondo cui deve esistere un potere attrattivo universale, proprio a tutti i corpi dotati di massa, che fu chiamato forza di gravità.
Doveva passare qualche annetto e un’altra mela avrebbe fatto il suo ingresso trionfale: la mela dei Beatles. Anch’essa sarebbe poi stata al centro della discordia tra due colossi. Come se il destino fosse sempre pronto a riscuotere il suo credito da questo innocente frutto. La Apple Records, la storica casa discografica dei Beatles, aveva come simbolo una mela verde. Nel 1981, Ringo Starr, George Harrison e Paul McCartney avevano raggiunto un accordo con la Apple Computers, fondata nel 1977, secondo cui questa avrebbe potuto usare il marchio della mela su tutti i propri prodotti eccetto quelli musicali, dove il frutto sarebbe stato sostituito con un’arancia. Ma non fu così: dopo dieci anni di avvocati, la mela morsicata di Steve Jobs si prese l’intera produzione della Apple records.
Ed ora, la vita di moltissimi è quasi comandata da questa mela; gli Iphone ci hanno permesso di essere sempre in contatto, di stare sul pezzo. Abbiamo preso nuove abitudini forse sbagliate ma decisamente più veloci. Forse ora finalmente il piccolo frutto tondo causa dei mali del mondo, è stato riabilitato. Con un morso.
©Futuro Europa®