Agricoltura, PAC al via
E’ stato raggiunto l’accordo tra il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e gli Assessori regionali all’Agricoltura sull’attuazione nel nostro Paese della Politica Agricola Comune (PAC) 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro. Questa è la dotazione assegnata all’Italia per 7 anni, di cui circa 27 miliardi di euro verranno impiegati per aiuti diretti a zootecnia da carne e da latte, piano proteico e grano duro, seminativi (riso, barbabietole e pomodoro da industria) e olivicoltura, totalmente finanziati dall’Europa.
Circa 21 miliardi di euro saranno a disposizione per finanziare lo sviluppo rurale, stanziati per metà dall’Europa e per metà dall’Italia. Di questi, 18,6 saranno destinati all’attuazione di programmi regionali e 2,2 a misure nazionali nel settore della gestione della crisi, delle infrastrutture irrigue, della biodiversità animale e al finanziamento della nuova rete rurale. Una quota di circa 4 miliardi di euro sarà riservata ai finanziamenti dell’OCM (Organizzazione Comune di Mercato).
L’ accordo PAC prevede provvedimenti importanti. Agevolazioni per i giovani imprenditori agricoli con la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% nei primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro. Ripartizione degli aiuti accoppiati, per i quali è stata fissata una quota all’11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento base (i settori che usufruiscono delle risorse sono: zootecnia, piano proteico e grano duro, olivicoltura). Definizione delle condizioni della figura dell’agricoltore attivo, con esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari (allargamento della ‟ black list”). Riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro, valorizzando al massimo il lavoro in quanto si escludono dal taglio i costi relativi alla manodopera, salari e stipendi, contributi versati per qualsiasi attività agricola. Sostegni per le aree svantaggiate e di montagna, in queste zone vengono considerati agricoltori attivi coloro che percepiscono aiuti diretti annui per un massimo di 5000 euro e un premio differenziato per il latte di montagna.
Grande soddisfazione sia da parte del Ministero che degli Assessorati regionali per l’attuazione della PAC e per l’approvazione di decreti per il rilancio del lavoro agricolo e dell’agricoltura stessa.
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