Verona Jazz Festival 2014

Si è appena conclusa la quarantunesima edizione del Verona Jazz Festival, che ha trovato stabile dimora presso l’antico e suggestivo Teatro Romano. Il festival, apertosi il 24 giugno e terminato il 27, è un evento che appassiona molti amanti del genere. Inserito nel calendario dell’Estate Teatrale Veronese, viene ogni anno organizzato dal Comune di Verona con la collaborazione di Eventi e il sostegno di Fimauto BMW. Per questa stagione la scaletta proposta per le quattro serate è stata capace di avvicinare diverse fasce di pubblico.

Il 24, per la prima serata è stata protagonista la più grande orchestra swing del mondo, la Glenn Miller Orchestra, che dopo il tutto esaurito al Politeama Rossetti di Trieste dello scorso inverno, è  ritornata a calcare le scene italiane con uno spettacolo tutto nuovo, The History of Big Bands. Costituita nel 1938 l’orchestra prende il nome dal suo fondatore, Glenn Miller, tragicamente scomparso con il suo aereo nel 1944 sul Canale della Manica mentre viaggiava verso il fronte francese per portare la sua musica ai soldati dell’esercito alleato. Il gruppo, composto da eccellenti performer, sotto la direzione del musicista, compositore e direttore d’orchestra Will Salden, ha riprodotto alla perfezione il sound dell’epoca, grazie anche al supporto vocale della cantante Ellen Bliek e dei Moonlight Serenaders, un piccolo gruppo corale che ha regalato ulteriore spirito allo spettacolo.

La serata ha visto susseguirsi vari omaggi ad importanti musicisti e direttori d’orchestra, da Count Basie e Harry James a Ray Anthony. Ha regalato grande emozione il tributo alla meravigliosa Ella Fitzgerald, definita la Regina del Jazz, che è stata e rimane la miglior voce femminile di tutti i tempi. In perfetto stile anni quaranta, è stato possibile rivivere le romantiche storie d’amore a cui le armonie dello swing hanno fatto da colonna sonora.

Quella del 25 giugno è stata una serata dedicata al pianoforte, si sono esibiti sul palco due grandi esperti del genere: Uri Caine e Remo Anzovino & Band. Uri Caine è un geniale e sensibile fabbricante di alchimie musicali, con i suoi componimenti originali, anche se ben ancorati al passato del jazz e alla storia più recente della musica classica. L’artista è stato capace di proporre un jazz meticcio arricchito dal rock e dall’elettronica. Completamente differente la performance di Remo Anzovino avvocato penalista e compositore di Pordenone. Conosciuto per i suoi componimenti per il teatro, per le canzoni per bambini e i soundtrack per spot pubblicitari, recentemente ha anche fatto la sua comparsa nei film muti come commentatore-accompagnatore componendo ed eseguendo brani per i capolavori di Fritz Lang, Charlie Chaplin, Buster Keaton e William Wellman. La sua interpretazione innovativa è riuscita ad abbattere ogni divario di genere regalando una performance dove suoni e personalità artistiche, apparentemente lontane, si incontrano sul terreno della comune creatività.

Grande successo ha riscosso anche il giovane  Raphael Gualazzi che, con quattro straordinari musicisti, si è esibito la sera del 26 in una performance integrante del suo tour. L’artista, uscito vincitore all’edizione 2014 del Festival di Sanremo, è un eclettico cantante, pianista e compositore che i critici musicali hanno definito un parente alieno di Fred Buscaglione, Paolo Conte e Tom Waits.

L’ultimo appuntamento in calendario, il 27 giugno, ha visto una splendida Dee Dee Bridgewater portare a termine una delle migliori esibizioni di sempre accompagnata dalla Filarmonica Arturo Toscanini. Dee Dee ha alle spalle una lunga e poliedrica carriera fondata sulla sperimentazione dei diversi generi musicali. Ha calcato le scene della musica per la prima volta come membro del leggendario Thad Jones/Mel Louis Big Band, e attraversato gli anni Settanta esibendosi con grandi del jazz come Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie. Durante gli anni Ottanta dopo una breve parentesi dedicata al mondo del pop, si è trasferita a Parigi dedicandosi completamente al mondo del jazz.

Diversa storia è quella della Filarmonica Arturo Toscanini, che lo scorso anno ha calcato le scene dell’Arena di Verona in occasione del concerto di Franco Battiato con Antony and The Johnsons, definita dai maggiori critici del settore una delle più importanti orchestre sinfoniche italiane. Fondata nel 2002, ha maturato la sua conoscenza del mondo musicale nell’oltre trentennale esperienza dell’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e fonda le sue radici storiche nell’Orchestra Ducale riordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36.

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