Agricoltura, donne vincenti

Il binomio donne e agricoltura sembra essere una combinazione vincente e sempre più  giovani donne intraprendono il lavoro di manager agricolo: da dieci anni a questa parte, infatti, la percentuale di imprenditrici agricole è passata dal 30,4% al 33.3%. Parlando in termini economici le aziende agricole italiane condotte dal gentil sesso sono 371mila (il 29,7% del totale), occupano 180mila unità di lavoro, di cui 40mila dipendenti, realizzando una produzione di 10,6 miliardi di euro e un valore aggiunto di 5,3 miliardi di euro, pari rispettivamente al 25,5% e al 22,3% della produzione e del valore aggiunto nazionale.

L’analisi dei risultati evidenzia una maggiore produttività media per le aziende condotte da donne. Quest’ultime, realizzando in media 28.534 euro di prodotto, superano il corrispondente valore relativo alle aziende condotte da uomini (24.775) – tenendo conto che quelle guidate da uomini sono 1.250mila – e conseguentemente anche il valore medio nazionale (25.636). Il 91,5% delle aziende condotte da donne sono specializzate e realizzano il 93,7% della produzione e il 95% del valore aggiunto.

Rispetto alle aziende condotte da uomini, per le quali l’incidenza della specializzazione corrisponde all’87,5%, si registra una maggiore tendenza ad un orientamento produttivo univoco nelle colture e negli allevamenti. Il 7% delle aziende guidate da donne sono orientate all’allevamento, realizzando una quota della produzione e del valore aggiunto pari, rispettivamente al 41,7% e al 43% del totale.

Confrontando questi risultati con le aziende “al maschile” – sempre orientate all’allevamento che sono l’8,9% e realizzano il 26,9% della produzione complessiva e il 24,8% del valore aggiunto – si evidenzia una produttività e redditività media per le aziende al femminile più che doppia con 170.162 euro di produzione media e 88.237 euro di valore aggiunto per azienda, contro i 75.443 euro di produzione media e il 40.226 di euro di valore aggiunto per azienda, riferito alle imprese condotte da colleghi uomini.

Il 41,4% delle aziende al femminile svolge attività agricola per il mercato e per l’autoconsumo, alcune operano solo per il mercato con il 34%, altre solo per l’autoconsumo con il 14,8%. Nel caso di aziende la cui attività è orientata solo al mercato le quote di produzione arrivano al 51% e il valore aggiunto al 56,3%.

Le aziende multifunzionali (quelle che si occupano di produzione agraria, forestale e zootecnia, oppure quelle connesse all’agricoltura come agriturismo, acquacoltura) sono quelle che presentano i valori più elevati con 89.390 euro di produzione e 41.451 euro di valore aggiunto, confermando una produttività e redditività decisamente più elevate rispetto alle aziende multifunzionali condotte da uomini, che realizzano 48.710 euro di produzione e 29.008 euro di valore aggiunto.

Il 36,7 % della produzione e il 31,4%  del valore aggiunto conseguiti dalle aziende agricole condotte da donne si concentra nel Nord-Est del Paese, dove è presente il 14,7% delle aziende che impiegano 23,4% del lavoro, di cui il 26,1% dipendente. Nel Mezzogiorno (dove è presente il 62,1% delle aziende) si realizzano solo il 21,1% della produzione e il 26,1% del valore aggiunto per le aziende al femminile.

Prendendo in considerazione solo il Nord-Est le aziende condotte da donne concretizzano 73.072 euro di prodotto e 37.909 euro di valore aggiunto contro i 57.919 euro di prodotto e i 32.292 euro di valore aggiunto raggiunti dalle aziende condotte da uomini.

Dal quadro complessivo emerge che i risultati economici delle aziende condotte da donne sono molto interessanti ed incoraggianti e soprattutto che l’imprenditorialità femminile supera, largamente, quella maschile.

©Futuro Europa®

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