Bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella (Film, 1973)
Bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella è una commedia sicula che chiude un grande 1973, anno importante per il cinema grottesco e originale di Nando Cicero. Non si raggiunge lo stesso livello comico di Ku fu? Dalla Sicilia con furore e di Ultimo tango a Zagarol, con Franco Franchi, ma la commedia – più classica rispetto alle pellicole citate – può dirsi riuscita.
Bella, ricca, lieve difetto fisico cerca anima gemella è un’interessante commedia sexy nella quale si assiste alla trasformazione transessuale di Marisa Mell. Un medico come Gino Pagnani prevede tale evoluzione dopo aver individuato due testicoli atrofizzati e aver dato la responsabilità agli esperimenti nucleari. Tra gli attori ricordiamo un ottimo Carlo Giuffrè, protagonista assoluto, che per mantenere la famiglia s’inventa una professione da gigolò: seduce e truffa donne con orribili difetti fisici conosciute grazie a inserzioni pubblicate sui giornali. Un bel giorno s’innamora della bella modella Teresa (Mell) e svaligia la cassaforte dell’ospizio dove è ricoverato il padre (Pinciroli) per scappare con lei e rifarsi una vita. Le cose non vanno per il verso giusto, il protagonista finisce in galera per il furto all’ospizio, quando esce scopre che Teresa è diventata un uomo e vive con la moglie che è in attesa di un figlio.
Molte sequenze della pellicola sono ai limiti del trash. Ricordiamo la lupa mannara che morde Giuffrè nelle parti basse, la macellaia che al tavolino si lascia andare a rumori di ogni tipo e infine le femministe rivoluzionarie, capitanate da Marisa Mell, che vogliono marcare il sedere nudo di Giuffrè. Alcune sequenze girate nell’ospizio del padre del protagonista sono esilaranti, Pinciroli è bravissimo nel dare vita al personaggio del vecchietto rimbambito che si è messo in testa di portarsi a letto una suora. Il personaggio interpretato da Marisa Mell risente di influenze morbose e lesbiche, pure se tutto è appena accennato e ha la leggerezza della commedia. Nando Cicero mette l’accento ironico su alcune problematiche tipiche del periodo storico come il femminismo, ma anticipa i tempi inserendo la transessualità e i rapporti omosessuali. Erika Blanc non è sfruttata al massimo delle sue potenzialità in un ruolo da moglie dimessa e casalinga che alla fine decide di lasciare il marito per il bel transessuale. Carlo Giuffrè è bravissimo, come sempre molto a suo agio nella parte da sciupafemmine meridionale, ma in questa pellicola il lato comico – grottesco supera di gran lunga il versante erotico.
Paolo Mereghetti definisce il film “una pochade qualunquista che mescola pruriti erotici alla più corriva satira del femminismo, pure se resta nel panorama del genere tra le farse meno squinternate”. A nostro avviso Nando Cicero confeziona un film geniale che insiste sull’assurdo, sul lato mostruoso delle donne incontrate da Giuffrè (pelose, piene di cellulite, orrende…), che mette il femminismo alla berlina e ha il coraggio di parlare di omosessualità in un contesto di trovate divertenti e surreali.
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Regia: Nando Cicero. Soggetto: Nando Cicero. Sceneggiatura. Sandro Continenza, Nando Cicero, Giancarlo Fusco. Fotografia. Aldo Giordani. Montaggio: Lina Caterini. Musiche: Carlo Rustichelli. Scenografia: Amedeo Mellone. Costumi: Maurizio Monteverde. Produttore: Luigi Rovere. Casa di Produzione: Goriz Film. Distribuzione: Cineriz. Durata. 90’. Genere. Commedia Sexy. Interpreti: Carlo Giuffrè, Marisa Mell, Erika Blanc, Nino Terzo, Gina Rovere, Elena Fiore, Renato Pinciroli, Renato Malavasi, Gino Pagnani, Alfonso Tomas, Maria Cumani Quasimodo, Franca Sciutto, Adriana Facchetti, Ugo Fangareggi, Nino Vanmgelli, Michele Cimarosa, Maria De Sisti, Barbara Herrera, Winni Riva, Veronica Gardner, Franca Scagnetti, Consalvo Dell’Arti, Giacomo Rizzo, Dante Cleri, Melù Valente, Elettra Romani, Jocelyne Munchenback, Adolfo Belletti, Ruggero Rosi.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]