Olio, ambasciatore del Made in Italy

L’olio d’oliva italiano sarà l’ambasciatore del Made in Italy nel Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea. Novecento bottiglie di extravergine d’oliva autentico italiano e tracciato, messe a disposizione dal Consorzio Olivicolo Italiano Unaprol, saranno infatti l’omaggio che i governanti dei 28 Paesi dell’UE che si riuniranno nei 21 consigli dei ministri e 3 riunioni degli ambasciatori previsti durante la presidenza italiana riceveranno come ‘memo’ della tradizione agroalimentare italiana. Che è, a sua volta, la prima ‘bandiera’ dell’italianità nel mondo e che si arricchirà di nuovi valori con Expo 2015, dedicata a ‘Nutrire il Pianeta, energia per la Vita’.

L’olio d’oliva autenticamente italiano è prodotto da almeno 350 varietà di olive diverse, fra le quali le più note sono Taggiasca e Lavagnina in Liguria, Frantoio e Leccino in Toscana e Lazio, Casaliva sul Lago di Garda, Moraiolo in Umbria, Carboncella in Sabina, Gentile in Abruzzo, Rotondella in Campania, Ogliarola, Coratina, Cima e Cellina in Puglia, Carolea e Dolce di Rossano in Calabria, Nocellara del Belice in Sicilia e Bosana in Sardegna. Considerato che al mondo sono state identificate circa 1.300 tipi di oliva diverse, la grande varietà di ‘cultivar’ fa dell’Italia una delle banche mondiali genetiche della biodiversità olivicola. In Italia il prodotto conta su 43 designazioni di origine, pari al 37,7% dei marchi UE, che pongono l’olio d’oliva italiano al primo posto delle DOP e IGP in Europa. L’extravergine autentico, ‘di pressione’ e dotato non solo di caratteristiche organolettiche facilmente riproducibili ma soprattutto di valori nutrizionali elevati, è prodotto da più di 800 mila aziende, quasi tutte di dimensione piccola e media. Nell’annata 2012-2013 la produzione di questo tipo di olio di qualità si è attestata a 510,965 tonnellate, ma potrebbe essere molto più elevata se le potenzialità italiane, i produttori e le aree adatte alla coltivazione dell’olivo, venissero valorizzati.  In ogni caso, le esportazioni di olio di oliva ‘italiano’ risultano comunque pari a 385 mila tonnellate, il 76 per cento delle quali con l’etichetta ‘extravergine’.

Che l’agroalimentare italiano e l’olio d’oliva in particolare siano portatori di valori di grande attualità in tempo di crisi e di ridefinizione dell’economia mondiale lo sa bene il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Maurizio Martina ha appena effettuato una missione negli Stati Uniti per promuovere l’agroalimentare ed Expo 2015, delineare le linee guida del Semestre europeo ed esaminare alcuni dossier agroalimentari su cui Italia, Europa e Stati Uniti si confrontano da tempo. Fra gli obiettivi della missione, il nuovo accordo di partenariato commerciale tra Ue e Usa (Ttip) per la tutela delle Indicazioni geografiche e al contrasto della contraffazione con un’azione più incisiva a partire dal divieto di evocazione. Poi il tema della proprietà dei domini internet riconducibili a prodotti agroalimentari italiani oggi gestiti da Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers). Ancora, le principali questioni fitosanitarie e tariffarie che ancora oggi limitano la presenza di prodotti negli Stati Uniti, rilevante mercato di sbocco dell’agroalimentare italiano: dal vino all’olio di oliva, dalla pasta ai salumi fino all’ortofrutta, ci sono ancora ampi margini di crescita per i prodotti di qualità italiani che comunque già in questi anni si sono affermati con forza negli Usa. Nella Grande Mela Martina ha partecipato alla presentazione delle attività dell’Agenzia Ice per il Food & Wine ed ha visitato l’area italiana della Fiera Fancy Food, una delle manifestazioni fieristiche più grandi del settore Food and Drink degli Usa, dove l’Italia è il Paese più rappresentato.

Infine il Ministro Martina si è recato a Washington dove ha incontrato il Segretario americano all’Agricoltura Tom Vilsack col quale ha affrontato i temi in agenda del rapporto Italia-Usa e che ha invitato al Forum mondiale dei ministri dell’agricoltura che si terrá a Milano nel giugno dell’anno prossimo in concomitanza con l’appuntamento di Expo 2015. I due Ministri hanno condiviso l’importanza di impostare, anche grazie a questa occasione, un dialogo approfondito sui temi globali della nutrizione, della sostenibilità dei modelli di sviluppo, della lotta alla fame e alla malnutrizione.  L’obiettivo finale è un patto globale sul cibo tra le istituzioni internazionali, la società civile organizzata e il mondo dell’impresa per contribuire agli impegni che anche in sede Onu verranno assunti in vista della definizione dei prossimi obiettivi del millennio con l’agenda post 2015. Con il Semestre Europeo ed Expo 2015 l’Italia di Renzi vuol far bella figura ai mondiali della nuova economia: nessuno dubbio che, come per le 900 bottiglie d’extravergine ‘autentico, italiano e tracciato’ in omaggio ai governanti europei, il contenuto debba essere quello dichiarato in etichetta.

©Futuro Europa®

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