Semestre europeo, opportunità per l’Italia

Potrebbe essere l’arma di Matteo Renzi, lo strumento per far davvero decollare le riforme nel nostro paese, passando per l’Europa. Il semestre di presidenza dell’UE a guida italiana si appresta a segnare la svolta necessaria al rilancio economico della penisola grazie al condizionamento che l’Europa potrà esercitare sull’Italia.

Nel suo discorso inaugurale al parlamento di Strasburgo il Premier ha affrontato diversi temi i quali, più che riferirsi all’agenda del semestre, vogliono dare una linea di indirizzo condivisa da alcuni paesi strategici, soprattutto l’Inghilterra. Ma i temi che più sono cari al nostro paese e che meritano una analisi più puntuale sono immigrazione, lavoro e flessibilità. È ben noto lo sforzo messo in campo dal nostro paese per sostenere i continui sbarchi nel Canale di Sicilia, sforzo sostenuto esclusivamente con risorse italiane e con il disinteresse del resto d’Europa. Renzi in questi sei mesi avrà l’arduo compito di coinvolgere obbligatoriamente l’Europa per una politica dell’immigrazione comune. L’Italia non può più aspettare e se il premier non riuscisse a trovare una soluzione per una politica condivisa, sarebbe una grave sconfitta per il nostro paese.

Altro tema di fondamentale importanza per la ripresa del paese è quello del lavoro e della competitività. Il Job Act è il primo passo per “flessibilizzare” un settore da troppo tempo ingessato, ma nel contesto europeo è necessario un intervento strutturale che possa armonizzare un sistema con enormi differenze da paese a paese.

L’ultimo, ma non meno importante è la flessibilità sui conti. Renzi nel suo discorso ha sottolineato che “Non c’è quindi un’Italia che chiede scorciatoie, ma un Paese che offre la sua disponibilità a fare la propria parte.” L’ex Sindaco di Firenze ritiene che i vincoli posti, nella situazione attuale, non consentano al paese di poter fare quegli investimenti necessari alla ripresa economica dell’Italia e del continente intero. Le reazioni a queste affermazioni sono state contrastanti, se dalla Merkel sembrano arrivati timidi segnali di apertura, altri paesi come l’Olanda attaccano apertamente le richieste del Premier. Sta di fatto che la guida dell’Europa dovrà servire a Renzi per forzare il completamento di quelle riforme che il nostro paese aspetta da troppo tempo.

Degno di nota è anche l’intervento fatto a favore delle relazioni con la Russia. L’Italia ha da sempre forti interessi economici, soprattutto legati alle imprese energetiche. Un raffreddamento nei rapporti si traduce in mancati introiti per le imprese italiane che operano soprattutto nel settore petrolifero. Quindi sarà compito del premier cercare di convincere l’Unione a ricucire i rapporti a favore dell’Italia.

Renzi ha quindi un compito importante: ridare peso internazionale al nostro paese e nel contempo spingere l’Europa a fare pressione per le riforme in Italia. Certamente sei mesi sono pochi, ma saranno fondamentali per segnare il punto di svolta, ultima chance prima del baratro.

©Futuro Europa®

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