Margutta Art D Street
La scorsa settimana, prima edizione di “Margutta Art D Street”. La Via romana, storicamente nota per essere sede di gallerie d’arte, ha offerto la location per l’evento. La street art si fa un viaggio in pieno centro, lì dove le vendite zoppicano. Il presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti e l’imprenditore Roberto Coin, presidente del gruppo italiano omonimo, presentano l’iniziativa destinata a crescere.
Il “Margutta Art D Street” è stato curato dall’Associazione COM’È e patrocinato da Roma Capitale, dall’Associazione Internazionale di Via Margutta e dalla Fondazione Mecenate Italia. Il brand Coin ne ha approffittato per lanciare la sua nuova linea di gioielli “The Fifth Season”, via Margutta si è riempita di gente per un cocktail, è arrivato qualche soldino alla street art di periferia e in beneficienza. Così, con oltre 500 ospiti provenienti dalle istituzioni, dall’impresa e dallo spettacolo, sono tutti felici.
Gli anni successivi abbracceranno tutte le espressioni artistiche, dalla pittura alla musica, dal design alla letteratura, dalla fotografia alle nuove tecnologie. Ma intanto l’edizione di prova si è attenuta esclusivamente alla forma pittorica. Contornati da vetrine espositive che mostravano le creazioni di “The Fifth Season”, 4 artisti capitolini hanno realizzato 12 opere durante un live painting. I pezzi sono stati quindi esposti e messi in vendita nelle gallerie d’arte della Via e nell’Hotel Art, sempre situato in via Margutta. Il ricavato verrà devoluto all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Roberto Coin ha dichiarato: “Abbiamo deciso di sostenere il Margutta Art D Street perché siamo un’azienda che da sempre promuove l’arte in tutte le sue espressioni, valorizzandola anche all’estero, attraverso i nostri oltre 1.000 punti vendita in 62 Paesi del mondo come prodotto della creatività Made in Italy”. I 4 artisti partecipanti sono stati Marco About Bevivino, Alessandra de Cristofaro, Diavù David Vecchiato e Gerlanda di Francia.
Diavù è l’artista-curatore del M.U.Ro. – Museo Urban di Roma, museo di arte pubblica a cielo aperto, che dal dicembre del 2010 punta a conquistare una sede stabile e un festival annuale, tra mostre, installazioni, incontri, proiezioni, laboratori, corsi, giochi, feste ed editoria, nel quartiere Quadraro, incrocio tra il VI e il X Municipio del Comune di Roma. Diavù ha in via Margutta realizzato delle sue elaborazioni del volto di Marilyn, con Warhol come inevitabile punto di partenza. Tocca ora a Marco About Bevivino, amante dell’illustrazione e della serigrafia, direttamente dall’universo di poster incisi su telaio, ma sempre nati da lavoro di penna e matita. Le sue grafiche, dagli immancabili animaletti hard core, hanno preso vita anche in via Margutta.
Gerlanda di Francia si è cimentata nella pratica performativa del live painting, per lei insolita com’è abituata a operare nell’intimità nel suo studio. I suoi lavori di fine disegno e pennello sono sospesi tra la grafica da tatuaggio, l’illustrazione, la più preziosa icona sacra e l’ex-voto. Alessandra de Cristofaro è, invece, un’illustratrice pura, proprio da narrativa stampata su cellulosa. Ha già partecipato ai progetti del Lanificio 159, luogo simbolo dell’underground romano nel quartiere di Pietralata.
Coin si farà inoltre mecenate, attraverso una donazione all’Associazione no-profit MURo. Augurandosi, con una certa curiosità, l’annunciato seguito del “Margutta Art D Street”, come non contraddire Coratti, quando la street art prende momentaneamente domicilio ai piani alti? “Investire in arte evidenziando particolarità e caratteristiche delle nuove generazioni produce inevitabilmente creatività e offre un’impronta del tutto nuova ai progetti culturali” – si pronuncia Coratti.
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