Sotto scacco della magistratura
Berlusconi assolto per effetto Renzi? Non lo so e non m’interessa. Non sono mai stato sfacciatamente filo-berlusconiano, né visceralmente anti-berlusconiano. Peraltro, per mia cultura,. sono sempre contento quando qualcuno è assolto. In particolare il Cavaliere l’ho sempre giudicato serenamente dal punto di vista politico, non condividendo il più delle volte l’evoluzione negativa assunta nel tempo dal Pdl.
Faccio, quindi, solo una considerazione di fondo: può questo Paese continuare a essere condizionato da una magistratura che condanna o assolve le stesse persone come se niente fosse col trascorrere degli anni? Quale delle due corti, in questo caso, ha sbagliato? E aggiungo: è logico che i mezzi d’informazione svolgano i processi in televisione o sulla carta stampata, distruggendo ingiustamente vite personali, familiari, politiche, senza che nulla accada? È legittimo che addirittura gli assetti istituzionali di un Paese siano travolti da tanto pressappochismo o, peggio, da tanto cinismo a sfondo politico?
È ora che la politica rimetta il potere giudiziario sui suoi binari prevedendo sanzioni così come esistono per qualsiasi pubblico ufficiale che commette errori. Con questo non si lede la cosiddetta autonomia della magistratura. La sua autonomia è un diritto dei cittadini al quale corrisponde il dovere del magistrato nell’esercizio delle sue delicate funzioni.
La Costituzione ha individuato i tre poteri fondamentali: quello legislativo, esecutivo e giudiziario. Si varino norme a tutela di questa separazione perché nessuno prevalga sull’altro, creando cortocircuiti negativi per la libera convivenza civile. Siamo stanchi di vedere innocenti condannati o colpevoli assolti. Innocenti privati della libertà per la custodia cautelare e colpevoli in libera circolazione.
Ormai, oltre al calo della credibilità della politica per responsabilità di pochi, assistiamo giustamente, da tempo, al calo della fiducia nella magistratura per colpa di alcuni. Questo non giova né a noi, né all’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente dei Popolari per l’Italia]
Un Commento
Condivido a pieno l’articolo.E’ arrivato il momento di porre fine,che i meno, eludendo i principi democratici,vogliono imporre ai più il loro intendo.