Guerre sante

Si dice che Michel Suleiman, ex presidente del Libano, abbia un carattere piuttosto snob. Pare che quando gli abbiano chiesto di restare ancora un po’, come successe a Giorgio nostro, Michel abbia mandato tutti a quel paese e si sia ritirato nella bellissima casa nel nord del Libano.

Forse la richiesta è stata poco calorosa; eppure adesso sono in molti a pentirsi di non avere insistito: il Libano è senza presidente da due mesi. I due contendenti, Geagea e Aoun non hanno speranze; sono al cinquanta per cento, nessuno dei due ha possibilità di successo, le parti non si mettono d’accordo e la cosa continua così.

E infatti i parlamentari libanesi disertano le sessioni parlamentari convocate per l’elezione del nuovo presidente della nazione e secondo i Vescovi libanesi espongono il Libano a un «grande pericolo», soprattutto davanti «agli sviluppi regionali che rischiano di cambiare la carta del Medio Oriente e di smantellare gli Stati».

I Vescovi della Chiesa maronita hanno diffuso una dichiarazione alla fine del Sinodo annuale, svoltosi nella sede patriarcale di Bkerke’ dall’11 al 19 giugno. Secondo i Vescovi maroniti “la perdurante assenza di un nuovo Presidente simboleggia l’assenza dello Stato, e mette in pericolo l’unità del Paese così come la sua sicurezza e la sua economia». Come al solito aggiungo io. A chi sta a cuore il Libano? A nessuno.

Il vero padrone del Libano è Hassan Nasrallah, il segretario del partito Herzbollah, il partito di Dio; questo gentiluomo è accusato dai suoi nemici di voler paralizzare le elezioni presidenziali con lo scopo di annullare l’accordo di Taef in base al quale il potere in Libano viene distribuito ugualmente tra mussulmani e cristiani. È astuto Nasrallah, sa anche far finta di essere amico di Hamas, pur di ottenere ciò che vuole.

Perché, forse qualche mente brillante avrà sicuramente notato che è in atto un manco tanto silenzioso attacco al cristiano, per distruggerlo se non fisicamente almeno socialmente, togliendogli ogni possibilità di avere cariche pubbliche. In altri paesi invece li uccidono e basta, non vanno tanto per il sottile. Comunque, il male sono i tanti attori non protagonisti che decidono le sorti di questo paese.

In ultimo ma non meno importante la questione Israele-Palestina che non aiuta certo; gli animi sono eccitati e gli israeliani continuando l’attività di espansione senza sosta in Cisgiordania, puntano a cancellare la presenza del popolo palestinese in quei territori. Di conseguenza, ecco che Nasrallah fa proclami in favore di Hamas mettendo da parte tensioni interne.

Tutti agenti sabotatori della pace, dei quali molto spesso il cittadino comune libanese è ignaro. Gente che ormai fa fatica a ricordare i tempi della pace, avendo vissuto quasi sempre in guerra;ma nessuno è innocente in Libano, nemmeno i venditori di Falafel. Troppo tempo è passato e troppo hanno subito; eppure continuano a parlare e a non fare nulla, aspettando che i padroni decidano delle loro misere vite.

©Futuro Europa®

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