Garante vs Google, ora più privacy per gli utenti

Da oggi navigare in internet sul portale di ricerca di Google non sarà più un rischio per la sicurezza degli italiani. Il Garante privacy (per la protezione dei dati personali) ha infatti deciso che l’azienda di Mountain View non potrà più utilizzare i dati degli utenti se non dopo aver ricevuto un esplicito consenso da parte loro.

Il Garante italiano aveva avviato l’istruttoria a partire dallo scorso anno, in seguito ad alcune modifiche apportate da Google alla voce privacy. La valutazione si è conclusa con un provvedimento prescrittivo in cui, oltre a richiamare al rispetto dei principi in tema di privacy, s’indicano le misure concrete che Google deve mettere in pratica per gestire i dati di tutte le funzioni che offre agli utenti.

Nello specifico, l’Autorità per la privacy ha chiesto a Google di adottare un sistema di informativa strutturato su più livelli, spiegando all’utenza che i dati e le informazioni personali sono controllati ed utilizzati solo a fini di profilazione per garantire una maggiore targetizzazione dei contenuti pubblicitari. In aggiunta, i dati saranno raccolti utilizzando tecniche sofisticate, e non impiegando i cookie.

Tuttavia, Google per utilizzare i dati degli utenti dovrà ottenere un consenso esplicito dai diretti interessati, pertanto non potrà più considerare l’utilizzo del servizio come accettazione incondizionata delle regole (la cosiddetta regola del “silenzio-assenso”). Dal canto loro, gli utenti potranno decidere in modo attivo e consapevole se dare oppure non dare il proprio consenso.

Ci sono novità anche per quanto riguarda la conservazione dei dati personali. Relativamente a questo tema, il colosso del web dovrà definire tempi certi così come sancito nel Codice della Privacy. In aggiunta, il Garante ha stabilito che qualora gli utenti richiedessero la cancellazione dei propri dati, Google dovrà intervenire entro due mesi se sono conservati su sistemi attivi ed entro sei mesi se sono conservati su sistemi di back up.

Google avrà a disposizione 18 mesi per adeguarsi ai nuovi provvedimenti. Entro il 30 settembre 2014 dovrà inoltre consegnare al Garante per la privacy un protocollo di controllo, che in caso di approvazione diventerà vincolante.

©Futuro Europa®

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