Agroalimentare, export in crescita

Il settore agroalimentare italiano, nel 2013, ha registrato un andamento nel complesso positivo per quanto riguarda gli scambi con l’estero. Si è registrata una crescita del 2,6% per le esportazioni e del 2,7% per le importazioni in Italia dei prodotti dell’agricoltura. Il deficit accertato dell’anno precedente per i prodotti alimentari e bevande si è ridotto, nel 2013, da oltre 1.200 milioni a 564 milioni di euro. Nel mese di dicembre è stato registrato un incremento importante per gli scambi con l’estero dei prodotti della stessa categoria, le esportazioni sono cresciute del 5,9%, mentre le importazioni hanno avuto un incremento del 4,4%.

Il primo partner d’interscambio per l’Italia è, naturalmente, l’Unione Europea e proprio in riferimento all’Europa, l’import è cresciuto del 2,1% e l’export dell’1,8%. Dati positivi, in Europa, anche per ciò che concerne l’industria degli alimenti e bevande che ha visto una crescita del 4,5% per l’import e del 2,6% per l’export. La variazione tendenziale per le esportazioni, calcolata su dicembre 2013, ha raggiunto un valore del 7,5%, superiore alla media annuale.

Secondo quanto dichiarato da Confagricoltura la ripresa dell’agroalimentare italiano si giocherà quasi esclusivamente sull’export, infatti il 2013 si è confermato come anno di crescita per le esportazioni dei prodotti agroalimentari, nonostante la moderata flessione generale che ha interessato il Paese. La quota dell’export agroalimentare, sul totale, è salita all’8,6% che è il valore più elevato da otto anni a questa parte.

‟La crescita dell’export agroalimentare è progressiva e viene da lontano – così ha affermato Confagricoltura – negli ultimi otto anni l’export agroalimentare è aumentato del 50% con una preoccupante stallo nel 2012”. Proprio questa tendenza, sempre secondo Confagricoltura, spingerebbe le aziende a costruirsi una dimensione sempre più globale che punti ad aumentare la capacità competitiva con realtà estere.

Secondo la Confederazione Produttori Agricoli (Copagri) è il momento giusto per puntare proprio su questo settore per riorganizzare l’economia del Paese, infatti mentre la media nazionale è un una fase di stallo, l’export agroalimentare made in Italy  chiude il 2013 in crescita con un fatturato record di 33miliardi di euro. ‟Bisogna puntare sull’italianità dell’alimentare per ricostruire l’economia del Paese, anche in considerazione dell’Expo 2015 che dovrà rappresentare un punto di partenza per lo sviluppo dell’imprenditorialità italiana nel mondo e per il richiamo di investimenti dentro i nostri confini”, questa è l’esortazione che Copagri fa alle istituzioni di governo nazionali.

I dati positivi del settore agroalimentare riguardano sia il mercato europeo che la progressiva espansione versi i Paesi con una economia emergente. Sicuramente questo sistema produttivo rappresenta per l’economia italiana, in vista di una possibile ripresa dalla crisi, un esempio da imitare per la sua produttività forte e dinamica che segue le trasformazioni dei mercati ed è capace di creare occupazione.

©Futuro Europa®

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