L’Amore Trafigge, 60° Festival Puccini
Giunto ormai alla sua sessantesima edizione, il 25 luglio è ripartito il consueto appuntamento con il Festival Puccini di Torre del Lago in Toscana. La patria natia del famoso compositore accoglierà un calendario ricco di eventi interamente dedicato alle sue immortali melodie.
Il Festival, che si concluderà il 30 agosto, ospiterà le più illustri sonorità canore del opera lirica che interpreteranno, sotto la guida di importanti direttori d’orchestra e registi, i personaggi della Madama Butterfly, della Turandot, de La Bohem e Il Trittico che ritorna dopo 40 anni. Le scenografie e allestimenti, curati dai maggiori registi delle opere pucciniane, arrederanno il Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini che, con i suoi 3.400 posti, gode di una suggestiva vista lago. Sito accanto alla casa museo del compositore, attorniata dal verde, dove sono conservate le spoglie del musicista e dove possono essere ammirati gli oggetti di uso quotidiano della vita del maestro.
Questa edizione giunge nel 110° anniversario della Madama Buttefly che aprirà il Festival il 25 per proseguire nei giorni 1-8-16 e 24 agosto; a tale proposito gli organizzatori, Adalgisa Mazza presidente della Fondazione Festival Pucciniano e Daniele Del Plano responsabile del progetto artistico, hanno deciso di affidare la sua rappresentazione al ABAO OLBE di Bilbao e al regista Renzo Giacchieri che si afferma deciso a far emergere gli aspetti più intensamente drammatici dell’Opera, il senso di desolazione di una vicenda d’amore (unilaterale) e di una morte colta nella sua nudità, senza i veli di un oleografico Giappone odoroso di ciliegi in fiore e popolato di bamboleggianti finte geishe o i variopinti fondali di una linda casetta secondo le prescrizioni di un estetismo piccolo borghese rassicurante e consolatorio. Il direttore dell’orchestra e del Coro del Festival Puccini sarà Josè Miguel Perez Sierra. Diverso destino avrà La Bohem che, in scena il 26 luglio e il 2-10-15-22 agosto, verrà diretta dal grande Ettore Scola con le scenografie di Luciano Ricceri e i costumi di Cristina Da Rold. A tener bacchetta sarà Valerio Galli.
Nei giorni 9-14-17-23-29 agosto andrà in scena la Turandot, unica opera incompiuta a causa della morte di Puccini, anche questa avrà una scenografia rinnovata curata dall’abile tocco del neo regista Angelo Bertini.
Dal nuovo allestimento proposto emergerà la visione avanguardistica e internazionale, afferma Bertini, che Puccini era solito intercettare nel suo percorso creativo; il deciso distacco dal realismo verso una direzione di rigidità metaforica – tipica della favola e del Puppenspiel – che si traduce nell’enfatizzazione del netto e violento dualismo nonché dell’elemento simbolico-rituale che ne regola l’alternanza svelandone il valore archetipico. La scelta stilistica, prosegue Bertoni, muove attraverso una reinterpretazione delle fonti avanguardistiche del periodo, concentrandosi, in particolare, sull’art dèco (con richiami a influenze dell’art nouveau, al bizantinismo klimtiano e al grafismo di Beardsley) in commistione con il gusto, allora imperante, dell’esotismo. La direzione dell’orchestra sarà affidata a Marco Balderi, direttore artistico delle passate edizioni del Festival Puccini.
A chiudere la kermess, nei giorni 3-7-21 e 30 agosto sarà Il Trittico con i suoi tre atti unici, Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi. Nato intorno al 1904 dalla pianificazione di una serie di opere in un atto, per via del successo Cavalleria rusticana, Il Trittico, originariamente doveva basarsi sulle tre cantiche della Divina Commedia di Dante, ma fu solo Gianni Schicchi a portarne traccia. Il primo componimento fu il Tabarro, suggerito dal dramma La houppelande di Didier Gold, in seguito si decise ad accompagnarlo con Suor Angelica del 1916 e Gianni Schicchi terminato nella primavera del 1918. Per quest’opera la Fondazione Festival Pucciniano ha voluto dare spazio alle nuove promesse garantendo anche speciali attività di formazione e perfezionamento, mentre la scelta della regia, delle scene e dei costumi sono stati effettuati tramite bando pubblico. A vincere la sfida per il progetto Il Tabarro sono state la scenografa Monica Bernardi, l’assistente alla scenografia e costumista Carla Conti Gliulia e la regista Selene Farinelli; Vittoria Lai e Giorgia Guerra sono state selezionate per la regia di Suor Angelica, mentre Elena Marcelli si occuperà della regia di Gianni Schicchi con la costumista Lorena Marin.
L’Accademia di Alto Perfezionamento ha provveduto a selezionare, i giovani interpreti dei tre atti unici de Il Trittico, tra 27 giovani che hanno seguito i corsi e le master class della Scuola Pucciniana e che interpreteranno anche altri ruoli del cartellone 2014. Nelle quattro date previste saliranno sul palco i grandi artisti Amarilli Nizza nei tre ruoli femminili, Alberto Mastromarino nel ruolo di Michele e di Gianni Schicchi, affiancati dai giovani cantanti dell’Accademia diretti dal maestro Bruno Nicoli. In calendario sono presenti anche altri appuntamenti per allietare il pubblico toscano, tra questi due produzioni orientali, Roberto Bolle e Massimo Ranieri.
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