Start up agricole, ritorno alla terra

La gioventù italiana sembra sempre più attirata dal lavoro che facevano i nonni, ben il 23% dei giovani che s’iscrivono alle scuole superiori sogna un futuro legato alla terra: nell’anno scolastico 2013-14, infatti, 60mila studenti su 262mila hanno scelto studi legati all’agricoltura, all’enogastronomia e all’ospitalità alberghiera. Quelli che, attualmente, scelgono di ritornare all’azienda di famiglia o comperare aziende ex novo sono persone dai 28 ai 40 anni con buona scolarizzazione che lasciano il lavoro in città (insegnamento, studi legali) per intraprendere questa nuova attività mettendoci tutta la propria creatività e rinnovando il modo di ‟fare agricoltura”.

I nuovi agricoltori puntano molto sul contatto diretto con i consumatori, in particolare la vendita diretta e l’agriturismo. Tra le produzioni più in auge il vino e la frutta e si tratta di produzioni intensive con alto valore aggiunto. Lo stesso Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha agevolato la formazione di queste nuove aziende con l’attuazione della PAC (Politica Agricola Comune) che prevede la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro all’anno. Il Piano d’azioni per l’agroalimentare #Campolibero pubblicato dallo stesso Ministero e approvato dal Consiglio dei Ministri, prevede la detrazione per l’affitto dei terreni al 19% per i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli fino a 35 anni e incentivi all’assunzione di giovani a contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni, con sgravio di 1/3 della retribuzione lorda. Inoltre il Ministero ha comunicato l’apertura di nuove misure agevolatrici con ISMEA (Istituto per servizi per il mercato agricolo-alimentare), per favorite l’insediamento dei giovani e lo sviluppo di start up in agricoltura.

Gli incentivi messi a disposizione dei giovani, attraverso ISMEA, permettono ai giovani under 40 di richiedere la concessione di mutui a tassi ridotti per l’acquisto di terreni agricoli, agli operatori del settore agricolo di richiedere il finanziamento di progetti volti al passaggio di aziende tra vecchie e nuove generazioni (subentro in agricoltura), con la possibilità di usufruire di uno sconto sulla commissione di garanzia fino a un massimo di 7.500 euro e un prestito bancario, attraverso il quale ISMEA fornisce garanzie dirette o a prima richiesta, allo scopo di favorire l’accesso al credito bancario.

Tutte queste facilitazioni hanno, sicuramente, spinto tanti giovani già interessati al settore agricolo a costruirsi un nuovo futuro in campagna. Il lavoro dell’agricoltore, a quanto pare, resta uno dei mestieri più ambiti anche nell’era del web2.0.

©Futuro Europa®

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Un Commento

  • […] riproponiamo come tema il ritorno alla terra con un articolo che parla di start up agricole e giovani che scelgono la produzione agricola come professione per il […]

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